L’amore non ha età, ma il desiderio, con gli anni, cambia. Perché il sesso è legato al cambiamenti biologici, alla salute, e alle diversità psicologiche e sociali
E’ sempre uguale il ^ modo di vivere la propria sessualità con il trascorrere degli anni? In generale, no. Perché il desiderio cambia spesso, nei modi di esprimersi e di manifestarsi. E cambia, inevitabilmente, in conseguenza alle modificazioni del corpo ma, soprattutto, a causa dei tanti condizionamenti esterni. A ventanni il desiderio la fa da padrone, e si ha tutto il tempo e tutta l’energia necessaria per dedicarsi completamente e totalmente al sesso. Poi, con il sopraggiungere delle responsabilità, degli impegni di lavoro, della nascita dei figli, anche se la voglia è la stessa, comincia a venir meno il tempo, anzi, le occasioni… Più tardi, infine, con l’avanzare dell’età, le modifiche ormonali cambiano il modo di approcciarsi al sesso: l’idea di fare l’amore non è più così presente nella mente, e si diventa comunque più esigenti. Nelle varie fasi della nostra vita il sesso non è lo stesso ma, ciascuna età, nasconde degli aspetti positivi. Per viverli, basta saperli riconoscere.
Voglia di fare l’ amore a 20 anni
Vivere il sesso, da giovani, è un’esperienza totalitaria. A ventanni il sesso attira e spaventa, coinvolge e sconvolge. Occupa comunque un posto importantissimo nella mente. Ecco alcuni aspetti – emersi da recenti studi sociologici – che caratterizzano l’approccio dei giovani alla sessualità, al rapporto di coppia, all’amore: i ragazzi di oggi sono fedeli, disinibiti, informati, pragmatici, trasgressivi e tradizionali allo stesso tempo. Soprattutto, sono molto più sereni dei loro genitori rispetto al sesso. Lo scenario attuale è piuttosto articolato, coerente con quello di una società pluralistica in cui la soggettività dei valori e l’autonomia delle scelte individuali si manifesta in molti campi. Né militanti, né cinici, i giovani (20/25 anni) attribuiscono grande importanza ai rapporti affettivi e alla fedeltà di coppia, ma l’impegno permane solo fino a quando il rapporto conserva la sua autenticità. Disinvolti e competenti, ma sempre vulnerabili, sembrano vivere il rap-porto tra i generi in maniera più democratica anche se, in parte, rimangono vecchi stereotipi maschili e femminili o si affacciano nuove tensioni dovute a un più accentuato protagonismo femminile contro modelli di realizzazione maschile incerti e sfumati. Il sesso, comunque, è abbastanza sereno e responsabile.
Voglia di fare l’ amore a 30 anni
Questa dovrebbe essere l’età più bella per fare sesso. Accantonate paure e tabù, superate le indecisioni, scoperto abbastanza su quello che piace a se stessi e al partner in materia sessuale, con la maturità si dovrebbe poter godere appieno delle gioie del sesso. Invece… no. Nel senso che va fatta una netta distinzione tra chi, a trentanni, ha famiglia e figli e chi non ce l’ha. Come va fatta distinzione tra giovani donne e giovani donne-madri. La donna, infatti, con la gravidanza subisce notevoli cambiamenti ormonali, che possono modificano la libido e alterare la vita sessuale condotta fino a quel momento. Al di là dei cambiamenti biologici, c’è comunque da considerare che ciò che modifica profondamente le abitudini sessuali è la presenza in casa dei figli. Si ha pochissimo tempo da dedicare a se stessi, pochissimo da dedicare alla coppia. Accudire un figlio comporta anche un notevole dispendio energetico che, a fine giornata, ti fa spesso preferire un’ora di sonno ad un’ora di sesso. Ma la cosa che fa più male alla vita di coppia, quando arriva un bebé, è la consapevolezza che da quel momento in avanti ci saranno rarissimi momenti durante i quali potersi lasciar andare ad un amplesso sfrenato, alle due del pomeriggio, sul tavolo di cucina… Problemi invece inesistenti per le coppie senza figli, per i quali l’unico ostacolo ad una sessualità ricca e gioiosa di questi anni, può essere rappresentata soltanto dagli impegni di lavoro. Ostacoli che non sono ostacoli…
Voglia di fare l’ amore dopo i 40 anni
Moltissime quarantenni oggi entrano negli anta con passo leggero, come ragazzine, in forma smagliante e con una sensualità da far invidia a una ventenne. E vivono sessualità molto meglio di una donna più giovane, perché il rapporto con il sesso, nella donna, matura lentamente. L’unico, serio problema per le quarantenni non accoppiate, è quello di trovare un uomo con cui vivere la loro sessualità serenamente e, se possibile con amore. Perché i quarantenni maschi di oggi, quelli che non hanno già formato una famiglia, sono degli eterni Peter Pan. Un sondaggio inglese, del magazine Health Plus, su duemila donne inglesi dai 39 in su, parla chiaro: a sentire le interessate, sembra che il sesso prima dei 40 anni sia stato solo un “allenamento”! E che questa età, che un tempo offriva l’ultimo scampolo di brividi amorosi, ora invece sia quella del buon sesso.
C’è da dire, comunque, che i quarantanni sono una data cruciale, per uomini e donne, sotto il profilo sessuale. Cambia il corpo, e la psiche ne risente. Non è così infrequente che sia proprio questa l’età in cui la coppia va in crisi. La donna sente cambiare il proprio corpo già prima della menopausa; diminuiscono gli estrogeni e quindi aumenta il livello della libido. Allo stesso tempo, si mostra una ridotta lubrificazione vaginale proprio durante l’atto sessuale.
I cosiddetti “sbalzi d’umore” (irritabilità, tristezza, malinconia), a questa età, vanno però letti come segnali, che mostrano il bisogno della donna di un rapporto psicoaffettivo più intenso (e non, come spesso invece accade, come un segnale di stanchezza del rapporto di coppia!). Anche lui è soggetto ad una diminuzione del testosterone e dell’ormone della crescita. Nell’uomo diminuisce l’intensità del piacere erotico legato all’orgasmo e aumenta il periodo refrattario; anche l’erezione diventa più vulnerabile. E’ un momento delicato insomma per la coppia, che per superarlo deve imparare ad accettare i cambiamenti esteriori e interiori del corpo, rendendosi consapevoli della maggiore sicurezza acquisita nei rapporti con l’altro, nutrendo ogni giorno il legame, riscoprendo o reinventando complicità e tenerezze.
Voglia di fare l’ amore dopo i 70 anni
Nella terza età l’amore si vive in maniera più serena. Senza il pensiero della contraccezione, ci si concede al sesso in maniera più incosciente e più libera. Grazie poi al tempo “ritrovato”, da dedicare a se stessi, nella case svuotate dai figli, si ritrova quella possibilità dimenticata di fare l’amore dovunque, a ogni ora. In genere quindi, la terza età, per una coppia, è sempre più spesso la riscoperta di una nuova emozionante vita sessuale. Che dire poi di tutta l’esperienza maturata nel corso degli anni, della conoscenza che si ha del proprio corpo e di quello dell’altro, di come si procura piacere al partner e delle cose che più ci piacciono… Un orgasmo si può avere sempre, anche dopo i 70 anni. Al contrario di quanto si possa pensare, nella donna il clitoride non perde sensibilità (cosa che può accedere alle volte alle pareti vaginali, meno elastiche). E, nel caso di una scarsa lubrificazione vaginale, non bisogna aver paura di trovare di utilizzare dei lubrificanti, appositi o “inventati” (anche la panna “funziona”…). Nell’uomo, anche se il pene ha meno vigore e reagisce meno agli stimoli visivi, diventa comunque più sensibile allo stimolo tattile: un buon motivo per giocare un po’ di più insieme. Il tempo di reazione, tra un orgasmo e l’altro, si allunga (può arrivare anche a 24), ma che importa! Basta sfruttare i momenti di intimità, costruire una giornata come preludio al magnifico incontro, fare della complicità e del desiderio dell’attesa la forza del legame.