I risultati di un recente studio eseguito su oltre 1.500 uomini di 5 paesi d’Europa, compresa l’Italia, ha riportato che il problema della calvizie viene vissuto è vissuto come un vero e proprio disagio, una profonda sofferenza psicologica che può danneggiare l’autostima di se stessi, soprattutto se il problema si presenta in giovane età.
Calvizie odiata dagli uomini e non solo…
Pare che per 3 uomini su 4 i capelli siano il requisito principale per la propria bellezza: calvo non è sinonimo di attraente, ma di vecchiaia! Senza dimenticare la strana convinzione che la perdita di capelli interferisca con la vita sessuale, mettendo in crisi addirittura la relazione con il partner. Il 30% dei soggetti intervistati ammette di dedicare molto tempo alla cura dei capelli, investendo anche in denaro per prodotti specifici che arrestino la caduta e facciano tornare la folta chioma di un tempo. In commercio ci sono numerosi prodotti sia cosmetici che farmacologici che promettono di arrestare e contrastare la caduta dei capelli.
Al giorno d’oggi quando tutti i rimedi fai da te non funzionano, esiste la possibilità di combattere la calvizie grazie al trapianto dei capelli. Si tratta di una procedura di infoltimento delle zone della testa colpite da calvizie o semplice diradamento, attraverso il trasferimento di follicoli piliferi vitali, cioè di propri capelli vivi, che geneticamente non sono soggetti alla calvizie e che quindi sono definitivi. I capelli con i relativi bulbi vengono prelevati con attenzione dalle zone posteriori e laterali del capo del soggetto, evitando in questo modo qualsiasi rischio di rigetto assicurandone la ricrescita continua nelle zone dove vengono impiantati.
Ma a quale età è normale notare il diradamento dei capelli? E quando al contrario bisogna iniziare a preoccuparsene? L’età è molto variabile, si può addirittura verificare in giovane età come 16-18 anni, mentre spesso l’età più critica è attorno ai 25-30. In linea di massima non ci sono limiti di età per questo problema, ma è consigliabile chiedere consiglio ad uno specialista nella fase iniziale, in maniera tale da poter scegliere la giusta soluzione chirurgica o meno, avendo dei risultati certi.
Alopecia androgenetica: cos’è?
L’alopecia androgenetica è la tipologia di caduta di capelli più frequente e colpisce sia uomini che donne, anche se in percentuali diverse. Con il termine “androgenetica”, per questa patologia, si intende una stretta dipendenza fra gli ormoni androgeni e i fattori genetici ereditari. Ereditare da un familiare l’alopecia androgenetica comporta che che i capelli di alcune zone del capo siano predisposte a subire dei danni da parte degli ormoni androgeni. Infatti, una delle cause certe che provoca l’alopecia androgenetica è la presenza (ereditata geneticamente) dei recettori del deidrotestosterone (DHT) nel follicolo del capello. Il DHT appare altamente dannoso per quest’ultimo, in quanto legandosi ai recettori, riesce a:
• Diminuire la fase di crescita del capello
• Provocare una progressiva miniaturizzazione del follicolo (trasformazione da capello a pelo)
• Portare alla totale atrofia del capello e di conseguenza alla cessazione di ogni attività riproduttiva (come si presenta l’alopecia androgenentica).
Come abbiamo già detto la calvizie, non è un problema solamente maschile. Anche le donne ne vengono colpite a causa di disturbi ormonali, malattie del sistema nervoso, fattori genetici e così via. Ma quali sono le differenze tra calvizie femminile e quella maschile? In generale la calvizie nelle donne non arriva mai a livelli elevati come nel caso maschile, ma nel momento in cui si verifica, spesso anche in giovane età, il problema assume aspetti estetici più pesanti sia da un punto di vista psicologico sia medico, in quanto i trattamenti risultano a volte poco efficaci. Anche le zone della testa colpite da calvizie sono diverse nei due sessi: tipicamente l’uomo presenta un arretramento dell’attaccatura nella zona delle tempie e perdita di capelli nel vertice, mentre nelle donne si verifica in genere un diradamento diffuso su tutta la parte alta del cuoio capelluto.