Un pieno di energia! Manuale per allontanare la stanchezza e ritrovare il giusto brio!

Stanche ancor prima di iniziare la giornata. Poco entusiaste nei confronti di ciò che vi attende là fuori. Senza forze per affrontare i piccoli e grandi impegni di ogni giorno. Poco attratte dagli eventi mondani, dalle serate con gli amici, dai week end a tutta birra. Se l’astenia ha preso il sopravvento é ora di interrogarsi sulle cause e di trovare la soluzione per riprendere il CONTROLLO della vostra VITA.

Sulle prime non ci si fa caso: sembra una stanchezza leggera, un normale cedimento del nostro organismo al quale forse ultimamente abbiamo chiesto troppo. Non ce ne preoccupiamo insomma, prese dal nostro desiderio/necessità di rimanercene non appena possibile chiuse in una nicchia, in uno stato che ad altri potrebbe sembrare un “dolce far niente”, ma che noi avvertiamo come esigenza di meritato e temporaneo riposo.Abbiamo bisogno insomma di una piccola pausa per ricaricare le batterie e ritrovare una sferzata d’energia che ci riporti ad essere quelle di prima. Fino a qui non c’é nulla di anomalo: il nostro fisico e la nostra mente hanno detto stop ed assecondare questa loro richiesta é la mossa più giusta. Ma quando i giorni diventano settimane e le settimane diventano mesi, ecco che si insinua il sospetto che ci possa essere dell’altro sotto e che é giunto il momento di reagire perché questa condizione non ci piace, non ci fa restare bene con noi stesse, ci allontana dagli altri e ci fa perdere un po’ di smalto. Dobbiamo intervenire subito esercitando perfino, se il caso lo richiede, qualche spiacevole costrizione nei confronti di noi stesse. L’astenia va combattuta perché può trasformarsi in un’abitudine difficile da smantellare. Ecco qualche consiglio per ritornare sulla cresta dell’onda.

Capire cosa non va
La stanchezza può avere molte cause (come la stagionalità o i mutamenti ormonali) ed essere il sintomo di molte malattie. Escluse le cause organiche (possibili solo nel 10% dei casi), l’astenia quasi prevalentemente é il risultato consequenziale dello stress o di un disagio psichico caratterizzato da troppi pensieri, ansia e depressione. L’apatia diventa quindi una difesa dal mondo esterno, che ci impone una miriade di sollecitazioni, ritmi sempre più incalzanti, responsabilità alle quali non riusciamo più a far fronte, prove d’esame sempre più difficili da superare (senza trascurare il fatto che molto di tutto questo é da attribuire al nostro spirito di sacrificio o alla nostra ansia di perfezione). Sentiamo quindi la necessità di rifugiarci da tutto e da tutti (anche la presenza dei figli può dar fastidio), ci isoliamo, decliniamo le proposte di svago e abbiamo in testa un unico desiderio: dormire, dormire, dormire. Sono molte le persone che passano il week end tappate in casa e magari quasi costantemente a letto per recuperare (spesso senza troppo successo) le energie per affrontare la settimana successiva. Per tutti coloro colpiti dal virus dell’apatia é giunto il momento di alzarsi e di seguire un programma per ritrovare l’energia perduta.In qualche caso si può chiedere l’aiuto di un medico o di uno psicoterapeuta, ma in ogni caso dobbiamo tirare fuori da noi stesse la forza e la volontà per poter uscire con successo da una situazione letargica che diventa sempre più insostenibile per noi e per chi ci sta vicino.

Fame nervosa: rimedi

Se per te il cibo costituisce un problema, affrontalo con un po’ d’astuzia e forza di volontà. Eccoti quattro suggerimenti:

  1. RICONOSCERE LA VERA FAME DALLA FAME NERVOSA
    Quando il tuo organismo ha bisogno di cibo, ti invia dei segnali eloquenti. Se provi un impulso irresistibile a mettere qualcosa sotto i denti in assenza di tali segnali, domandati che cosa ci può essere dietro la tua ricerca di cibo.
  2. ANNOTARE PER NON MANDARE TUTTO GIÙ
    Gli esperti nei disturbi dell’alimentazione consigliano di tenere un “diario alimentare” nel quale annotare tutto ciò che si ingerisce, dal momento in cui ci si alza al momento in cui si va a dormire. Oltre a consentire un conteggio delle calorie, il diario é un ottimo strumento per capire gli orari e le situazioni più a rischio: se comprendi i meccanismi che ti spingono verso il cibo, ti sarà più facile prevenirli e combatterli.
  3. SOLO CIBI GENUINI
    Manco farlo apposta, gli alimenti più ricercati per compensare la fame nervosa sono tra i più ricchi di zuccheri e grassi (cioccolato, merendine, pizzette e snack vari). Quasi sempre si tratta di alimenti pronti per l’uso (l’impulso é così irresistibile che non lascia tempo alla preparazione), che contengono additivi e conservanti in quantità. Se non riuscite a rinunciare alla tentazione del cibo, sfogatevi almeno con uno yogurt (magro!) o con un frutto.
  4. FARE UNA SPESA INTELLIGENTE
    Non é una ripetizione del punto 3: possiamo tenerci alla larga dagli alimenti ipercalorici, ma quando sono così a portata di mano, come nel frigo o nella dispensa di casa nostra, non é poi così facile. Allora perché non evitiamo di acquistarli? Quando facciamo la spesa sarà sufficiente saltare intere corsie per non cadere in tentazione oppure recarsi al supermercato subito dopo pranzo, a stomaco pieno. E, se avete dei figli, non trovate la scusa che merendine e gelati li acquistate solo per loro: sopravvivono anche senza e, forse, anche meglio.
  5. QUANDO C’E’ BISOGNO DI UN AIUTO
    Non sempre basta la (forza di) volontà per gestire il problema di una fame “non fisiologica”. In primo luogooccorre riconoscere se si tratta di un reale disturbo o invece di un semplice “vizio”. Nel primo caso, quando si sono verificati gli estremi, é meglio non aspettare a lungo con il rischio che i problemi si radichino maggiormente. Sconsiglio anche di affidarsi a terapie fuorvianti e di contattare un medico, che potrà indirizzare il paziente ad uno psicoterapeuta oppure – nei casi più gravi – ad équipes costituite da un endocrinologo ed uno psichiatr”. Non é detto che la cura ad un disturbo dell’alimentazione sia necessariamente farmacologica: anzi, nella maggioranza dei casi é sufficiente un percorso educazionale/comportamentale per imparare a fare pace con il cibo.