Si preannuncia come la nuova frontiera della chirurgia plastica; e per le donne che sono afflitte dalla figura a clessidra (seno minuscolo e fianchi abbondanti) sarà la classica fava con cui prendere…. due piccioni. Gli scienziati hanno messo a punto una tecnica per prelevare il grasso dai fianchi e irrobustire il seno.

L’operazione avverrà in anestesia locale, durerà non più di un’ora e avrà costi relativamente accessibile (in linea con quelli per gli impianti di silicone). Ma l’effetto, assicurano gli inventori della rivoluzionaria procedura, sarà molto più naturale.

Celution -questo il nome della tecnica brevettata dall’azienda americana Cytori- consentirà di iniettare una mistura di grasso, prelevata con la liposuzione dai fianchi o dal sedere, nel tessuto cutaneo del seno. In realtà saranno le cellule staminali filtrate ad essere iniettate con una siringa nel seno; e se l’effetto iniziale sarà quasi inavvertibile, nel giro di sei mesi i risultati saranno più che soddisfacenti. Il risultato consentirà alle pazienti l’aumento del seno di due taglie della coppa del reggiseno, dalla B alla D. Il tutto nel tempo della pausa pranzo, si legge nella didascalia di presentazione della rivoluzionaria metodica.

L’idea di prendere l’adipe da una parte del corpo e inserirla in un’altra non è nuova, ma finora si era scontrata con le difficoltà di realizzazione. Il vantaggio di usare cellule staminali, scrive il Daily Mail, è che il grasso non viene rigettato né riassorbito, e anzi cresce ed aumenta. I dettagli della nuova tecnica, che sarà utilizzata inizialmente in donne che hanno subito mastectomie parziali in seguito a terapie anti-tumorali, sono stati illustrati nella rivista Chemical Industry. Secondo i ricercatori, la tecnica risponderà alle esigenze mediche e psicologiche innanzitutto delle donne che ogni anno si ammalano di cancro al seno (circa 300.000 nuovi casi, solo in Europa).

Una tecnica simile era già sta elaborata in Giappone e ripresa in Europa da un chirurgo plastico italiano. Si trattava però di costruire una sorta di protesi – sul modello di quelle di silicone – di grasso e cellule staminali da inserire nel seno. Ora invece basteranno delle semplici iniezioni.