Insonnia, che problema…

Per più di sette milioni di italiani, la sera non basta contare le pecore per riuscire ad addormentarsi: conosciamo quindi meglio l’insonnia.

L’ insonnia può presen-tarsi in modo saltuario o permanente: nel primo caso, appare in concomitanza soprattutto con stress, ambiente disagevole, cam­biamento di fuso orario e altre cause contingenti. Nel secondo, invece, è legata a disturbi psicologici e psichiatrici (depressione, ansia, morbo di Alzeheimer…), malattie neurologiche (morbo di Parkinson, encefaliti…) e problemi cardiovascolari, asma, sindrome del tunnel carpale, ulcere, artrite, emicrania… Anche l’alcool ed alcuni medicinali -in particolare quelli che stimolano il sistema nervoso centrale – possono incidere negativamente sulla qualità o l’assenza del sonno. Non tutte le insonnie sono uguali: vi è, infatti, quella iniziale (è proble­matico addormentarsi), quella cen­trale (ci si sveglia spesso) e quella terminale (il risveglio avviene trop­po presto). Il risultato, però, è sem­pre lo stesso: la mattina ci si ritrova con una grande stanchezza addos­so, mal di testa e umore nero.

NO AGLI ALLARMISMI

Non ci si deve convincere di soffri­re di insonnia, e correre quindi ai ripari, se non si riesce ad andare a letto entro un certo orario o se non si dorme 8 ore a notte: tutto ciò spesso significa soltanto che si ha un bisogno di ore di sonno inferiore a quello che si vorrebbe imporre al proprio organismo. Queste presunte insonnie colpiscono soprat­tutto anziani, viaggiatori (in questi casi, è in agguato la sindrome del jet lag) e turnisti che di frequente lavorano di notte. D’altra parte, i sintomi della vera insonnia non vanno mai presi sotto gamba: essa, infatti, può dar luogo a conseguen­ze pesanti per la salute e il benesse­re di chi ne soffre.

I RIMEDI

Farmacologicamente, l’insonnia viene trattata con sedativi e ipnotici (come, ad esempio, le benzodia­zepine e i barbiturici), o con la melatonina sintetica, un ormone che regola i ritmi veglia-sonno, presente naturalmente nel nostro corpo.

L’AMBIENTE ADATTO

Più dei medicinali, per riuscire a dormire, è necessario creare un ambiente adatto: silenzioso, poco illuminato, comodo. La cromoterapia suggerisce di scegliere per la propria camera da letto colori rilassanti quali il verde, il blu e il viola. Inoltre, gli esperti consigliano di non svolgere a letto alcuna attività (come leggere, scrivere, guardare la tv…): questo fa sì che, a livello psicologico, si instauri un rapporto più profondo tra l’azione dell’anda­re a letto e quella del dormire.

Insonnia rimedi: 5 CONSIGLI UTILI

1) Prima di andare a letto, puoi bere un bicchiere di latte caldo con un cucchiaino di miele, oppure un decotto di lattuga: se ne fanno bollire alcune foglie nell’acqua bollente, dopodiché si filtra il tutto e si lascia raffreddare qualche minuto, aggiungendo limone e zucchero. La lattuga contiene dei tranquillan­ti naturali che conciliano un sonno sereno.

2) Prima di coricarti, dedicati alla meditazione, al training autogeno o allo yoga, oppure fatti un bel bagno caldo, magari usando sali alla lavanda o alla camomilla: la mente e il corpo ne gioveranno. Per avere un sonno regolare, è bene cercare di svolgere un po’ di sana attività fisica nel pomeriggio, andare a letto sempre agli stessi orari ed evitare i pisolini durante il giorno.

3) Cena almeno tre ore prima di coricarti con un pasto leggero, ma completo ed equilibrato, per evitare che il sonno sia disturbato dai crampi della fame o da una cat­tiva digestione.

4) La sera, se puoi, evita discussioni, litigi ed anche la visione di film horror o violenti: tutto ciò che ha un impatto negativo sulla nostra emotività influisce inevitabil­mente sulla qualità del sonno.

5) Mai azzardare da soli una terapia farmacologica contro l’insonnia, soprattutto se basata sul passaparola: nel caso in cui i sem­plici rimedi qui elencati non funzio­nassero, prima di prendere un qua­lunque medicinale, rivolgiti al tuo medico di fiducia.