L’endocriologia è la branca della medicina che si occupa delle patologie a carico delle ghiandole a secrezione interna. Perciò, nel caso delle disfunzioni della tiroide, lo specialista cui rivolgersi sarà l’endocrinologo. Le patologie della tiroide colpiscono di preferenza i soggetti femminili, con una prevalenza netta, addirittura di 15 donne per ogni uomo. La manifestazione più comune tra le patologie della tiroide è il cosiddetto gozzo, ma ve ne sono altre, meno conosciute, ma non per questo da sottovalutare. Vediamo di chiarire in breve quali sono le disfunzioni che possono affliggere la tiroide.
Cosa fa la tiroide e a cosa serve
Le malattie tiroidee derivano da disfunzioni della ghiandola tiroide, una ghiandola endocrina posta alla base del collo che produce l’ormone tiroideo (tirosina T4 e triiodiotironina T3). La T3 è la forma attiva dell’ormone e costituisce il 20% del prodotto totale della tiroide. L’80% viene mantenuto nella forma T4, pronto ad essere convertito in T3 secondo le necessità dell’organismo. Ma a che serve l’ormone tiroideo? Numerose funzioni del metabolismo sono regolate da questa sostanza, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. La produzione di una adeguata quantità di ormoni tiroidei è quindi indispensabile per il normale accrescimento corporeo, lo sviluppo e la maturazione dei diversi apparati. La tiroide è soggetta a uno stretto controllo ormonale, da parte dell’ipofisi, mediante l’ormone tireotropo (TSH): quando si abbassano i livelli di ormone tiroideo, il TSH induce la tiroide a liberarne maggior quantità. Quando invece l’ormone tiroideo in circolazione è troppo, l’ipofisi ‘mette a riposo’ la ghiandola tiroidea.
L’importanza dello iodio
La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Questo viene assorbito dalla tiroide e combinato chimicamente con l’aminoacido tirosina per sintetizzare l’ormone tiroideo. Lo iodio è presente nel corpo umano in quantità di 15-20 mg e l’apporto giornaliero necessario è stimato in 150 mg/giorno. Tuttavia, la presenza di questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile e spesso troppo scarsa rispetto ai fabbisogni umani, causando patologie come l’iper o l’ipoproduzione di ormone tiroideo da parte della ghiandola. Una carenza di ormone tiroideo durante la vita fetale e neo natale può avere effetti diversi fino all’arresto irreversibile della maturazione dell’encefalo con gravi conseguenze sullo sviluppo intellettivo. In altre parole, il bambino è a rischio di ritardo mentale, sordomutismo e paralisi spastica. Nelle sue forme più gravi, la carenza iodica può portare a cretinismo, una condizione raramente riscontrata in Europa, ma rimangono tuttavia presenti aree con carenza iodica moderata che comporta deficit cognitivi e neuropsicologici minori. Il fabbisogno di iodio è quindi particolarmente elevato per le donne in gravidanza e per i bambini. Secondo le stime attuali, un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea. In età adulta, le donne sono molto più soggette alle malattie tiroidee rispetto agli uomini.
Il gozzo
È definito così ogni aumento di volume della ghiandola tiroidea. Il gozzo può presentarsi sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo. Può essere costituito da una singola area della tiroide o più, oppure da un aumento diffuso di tutta la ghiandola. Infine, la funzione della ghiandola può essere normale (gozzo eutiroideo) o alterata (gozzo iperfunzionante o ipofunzionante).
Ipertiroidismo
Si manifesta quando la ghiandola tiroidea funziona in eccesso (iper-) rilasciando troppo ormone nell’organismo ed è la patologia endocrina più frequente dopo il diabete mellito. L’ipertiroidismo può essere causato da numerosi fattori, come il morbo di Basedow, da una inappropriata secrezione di TSH o da una secrezione tumorale di fattori TSH simili, da altre forme tumorali, (ad es. tumori ovarici) o dalla metastasi di tumori tiroidei differenziati, da un gozzo o da un nodulo iperfunzionante, da una assunzione eccessiva di ormone tiroideo.
Ipotiroidismo
Si sviluppa quando gli ormoni tiroidei sono insufficienti (ipo-). In genere questo avviene quando si è sottoposti a radiazioni (radio-iodio), o in seguito a malattie metaboliche da accumulo, o in presenza di una carenza (o eccesso) di iodio o in seguito a lesioni dell’ipotalamo. Si tratta di una malattia la cui reale incidenza è difficilmente valutabile, variamente influenzata da fattori genetici ed ambientali (tra i quali la carenza di iodio).
Tumori
Lo sviluppo di noduli tiroidei è solitamente un fenomeno di natura benigna (solo lo 0,3% dei noduli è una neoplasia maligna). La prognosi di tali tumori è eccezionalmente buona, con una probabilità di guarigione pari ad oltre il 90%. Il cancro tiroideo è più diffuso tra le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di 3,2:1 e la sua incidenza aumenta con l’età. Il cancro alla tiroide ha avuto un’incidenza moltiplicata da 10 a 100 volte come conseguenza del disastro nucleare di Chernobyl, nelle zone interessate da un aumento significativo della radioattività.
Altre malattie tiroidee
Poco si sa della tiroidite di Hashimoto e delle altre malattie autoimmuni: in base ad analisi autoptiche colpisce dal 5 al 15 % della popolazione femminile e dall’1 al 5 % della popolazione maschile, aumentando di frequenza col progredire dell’età. Un’altra forma di malattia al femminile è la tiroidite post-partum. Dal 5 al 9 % delle donne ne sarebbe colpita in modo transitorio nel periodo appena seguente il parto.