Una scelta alternativa per affrontare naturalmente e serenamente la menopausa.
Vampate di calore, sudorazioni notturne, formicolii e disturbi nervosi (irritabilità, cambiamenti repentini di umore ecc.) sono i tipici segnali del periodo di perimenopausa, cioè quando la donna si avvicina alla menopausa. Questi sono dovuti alla progressiva riduzione, da parte del corpo, della produzione di estrogeni e progesterone, in concomitanza con il declino del periodo fertile femminile. Studi epidemiologici hanno messo in evidenza che le donne asiatiche, grazie alla loro alimentazione particolarmente ricca di soia, sono meno colpite da tali disturbi (18% contro il 70-80% delle donne europee).
La soia, infatti, è ricca di isoflavoni, sostanze assai simili agli estrogeni, chiamati appunto fitoestrogeni.
I FITOESTROGENI
I fitoestrogeni sono composti di origine vegetale presenti in circa 300 piante. Per definizione sono molecole dotate di azione estrogenica, anche se molto meno potente – compresa tra un millesimo ed un decimillesimo di quella dell’estradiolo, il principale ormone estrogeno femminile.
Solo gli isoflavoni ed i lignani, delle 4 principali classificazioni di fitoestrogeni presenti in natura, sono efficaci nell’uomo e la loro concentrazione varia nelle piante e negli alimenti a seconda delle condizioni della pianta e della sua lavorazione.
È quindi molto difficile, praticamente impossibile, determinare l’esatto quantitativo di fitoestrogeni presenti nella propria dieta alimentare.
ISOFLAVONI E MENOPAUSA
Rispetto agli altri fitoestrogeni, gli isoflavoni hanno un’attività estrogenica più elevata. Essi si legano al recettore degli estrogeni, formando un complesso recettoriale che funziona in modo simile. La fonte più ricca di queste sostanze sono i semi della soia, ma sono presenti anche in alcuni legumi, nei semi di lino ed in alcune graminacee. I fagioli e gli alimenti di soia ne contengono circa 13 mg/g.
Attenzione, però, gli isoflavoni presenti nelle piante non possono essere utilizzati dall’organismo così come si presentano, ma devono essere trasformati in modo da essere assimilabili dall’organismo.
Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza poiché i composti attivi non sono quelli presenti nelle piante, ma i relativi metaboliti, cioè le molecole che vengono prodotte dal nostro organismo partendo dal precursore vegetale. In natura gran parte dei fitoestrogeni sono legati ad una molecola di zucchero, formando i cosiddetti glucosidi inattivi (gliconi). Solo quando lo zucchero viene eliminato, attraverso l’azione litica della flora batterica presente nell’intestino, i composti acquistano tutte le caratteristiche nutrizionali che li contraddistinguono.
L’ALTERNATIVA NATURALE AGLI ORMONI
L’ormonoterapia sostitutiva praticata da molti anni rimane il trattamento ideale della menopausa. Tuttavia per svariati motivi che possono essere controindicazioni evidenti agli estrogeni o difficoltà di accettazione da parte della donna sorge la necessità di una valida alternativa agli estrogeni di sintesi. I risultati preliminari di numerosi studi clinici in corso permettono di considerare gli isoflavoni di soia un’opzione alternativa o complementare efficace, benefica e sicura per i tipici disturbi della menopausa, a patto che siano di origine controllata e di elevata qualità di estrazione in modo da mantenere intatte le proprietà originarie. Per quanto riguarda altri supposti effetti preventivi degli isoflavoni di soia su osteoporosi, rischio di malattie cardiache e cancro, di cui si parla e si scrive molto in questi ultimi anni, numerosi studi sono in corso e molti altri dovranno essere condotti e conclusi prima di poter dare una risposta seria e responsabile.
Addirittura, alcuni studi avrebbero anche dimostrato la progressiva riduzione delle vampate e delle sudorazioni grazie all’assunzione degli isoflavoni di soia, che peraltro non comportano effetti collaterali.
In Italia, gli integratori a base di isoflavoni di soia sono venduti in farmacia ed in altri canali, come alimenti o come “integratori alimentari” , quindi in assenza di ricetta medica. Se si intende utilizzarli, però, è benerichiedere il parere del proprio ginecologo.
OK ANCHE PER LA PELLE!
Gli isoflavoni di soia allontanerebbero anche il rischio di un invecchiamento precoce della pelle legato alla menopausa. Infatti stimolano il rinnovamento cellulare e la sintesi del collagene ed hanno un’elevata attività antiossidante.
La pianta di soia (Glicine maxima). Nelle terapie a basse di fitoestrogeni vengono impiegati i suoi semi oleaginosi.