FITOESTROGENI PER AFFRONTARE LA MENOPAUSA NATURALMENTE
Prevenire e ridurre i fastidiosi sintomi della menopausa senza ricorrereai farmaci?Da oggi è possibile e sicuro: l’aiuto, ancora una volta, arriva dalle piante.
La menopausa, nella vita di ogni donna, è un momento delicato sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Accade spesso, però, che le normali paure e le difficoltà oggettive del nostro organismo in un così cruciale periodo vengano aggravate da sintomi molto spiacevoli come vampate di calore, brividi e tremori, sbalzi d’umore e depressione. Nelle donne predisposte da fattori genetici o ambientali (legati, cioè, alle abitudini di vita), inoltre, le conseguenze possono essere più gravi, con insorgenza di malattie cardiovascolari, osteoporosi o anche neoplasie (tumori).
MENOPAUSA: IL PERCHÈ DEI SINTOMI
Il climaterio è il momento in cui le ovaie, dopo decenni di ovulazione, interrompono la loro funzionalità e, soprattutto, smettono di produrre gli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. Tutti i sintomi che possono verificarsi in menopausa sono dovuti principalmente al calo degli estrogeni, ormoni che regolano non solo il ciclo mestruale durante tutta l’età fertile, ma anche molti altri processi che avvengono nell’organismo adulto. In particolar modo, gli estrogeni regolano i meccanismi d’azione vasomotoria, cioè il grado di tensione dei vasi sanguigni e la loro risposta al caldo, al freddo e agli stati emotivi. Per questo il 60% delle donne in menopausa soffre di “vampate di calore”, cioè momenti in cui i vasi si dilatano come se rispondessero ad un grosso calore. Gli estrogeni sono un fattore di prevenzione in alcuni tumori, mantengono elastica la mucosa della vagina ed in genere tutta la cute, e hanno l’importantissima capacità di ostacolare l’osteoporosi, cioè la decalcificazione progressiva delle ossa, prima causa invalidante tra le donne oltre i 60 anni.
UN PREZIOSO AIUTO: I FITOESTROGENI
I fitoestrogeni sono composti vegetali, cioè presenti in natura nelle piante. Sono chiamati “estrogeni” perché possiedono una struttura molecolare simile agli estrogeni umani. Nel nostro organismo essi vengono “scambiati” per ormoni sessuali: si legano ai recettori per gli estrogeni posti su quasi tutti i tessuti e ne mimano la funzione.
L’assunzione di fitoestrogeni è particolarmente utile per ridurre ed eliminare (nel 50% dei casi) le vampate di calore e la secchezza vaginale; un loro uso prolungato sembra inoltre essere protettivo per le malattie cardiovascolari più diffuse, ma anche per il tumore alla mammella e alla prostata (minore incidenza di tumore nelle popolazioni orientali grazie alla prevalenza di legumi nella loro alimentazione) e l’osteoporosi. Il ricorso ai fitoestrogeni é d’aiuto anche per curare i disturbi dell’umore più frequenti in menopausa, come ansia, depressione e insonnia.
DOVE SI TROVANO
I fitoestrogeni sono una famiglia di composti che raggruppa tre categorie: isoflavoni, cumestani e lignani. In natura si trovano soprattutto nei legumi, fra cui la soia, ma anche molti cerali non raffinati e i semi di lino ne sono particolarmente ricchi.
Un modo per assumere fitoestrogeni è, quindi, una dieta a base di cereali integrali, legumi come la soia ed i suoi derivati (latte, farina, salsa, tofu), frutta con la buccia, ecc. Un regime alimentare di questo tipo però può non essere ben tollerato da chiha predisposizione ad enteriti, coliti e gastriti. Come per tutti i cambiamenti di alimentazione, inoltre, è necessario procedere con cautela e gradualmente all’inserimento di queste pietanze nella dieta, per dare tempo alla nostra flora batterica intestinale di cambiare e adattarsialle nuove condizioni del tubo digerente.
In alternativa, o meglio, in concomitanza alla dieta, possono essere usati degli integratori a base di fitoestrogeni estratti e purificati dalle piante. Anche in questo caso è fondamentale la gradualità del trattamento: la dose giornaliera raccomandata è di 60 g, meglio se accompagnata da almeno 10 grammi di proteine di soia, incamerate con l’alimentazione.
CONTENGONO ORMONI VEGETALI…
- Soia
- Lenticchie
- Ceci
- Fagioli
- Piselli
- Cereali integrali
- Grano
- Frumento
- Orzo
- Riso
- Semi di lino
- Semi di girasole
- Olio d’oliva
- Segala
- Crusca
- Avena
- Luppolo
- Ciliege
- Mele
- Pere
- Carote
- Finocchi
- Aglio
- Cipolla
- Bevande alcoliche (birra, bourbon)
PIÙ SOIA A TAVOLA
La soia é un ottimo alimento per assicurarsi la propria dose giornaliera di fitoestrogeni. Questo legume, fino a qualche anno fa estraneo alla cucina mediterranea, si é imposto negli ultimi anni anche sulle nostre tavole. Gustosa e dall’elevato apporto nutrizionale, si presta a numerose versioni culinarie.
QUANDO INIZIARE
Un’alimentazione di questo tipo, sana e ricca di proteine e fibre, dovrebbe caratterizzare tutta la propria esistenza. Il momento giusto per cambiare regime alimentare è comunque attorno ai 40 anni, dando il tempo all’organismo di abituarsi alle nuove sostanze assunte (che, comunque, non interferiscono con la normale produzione di estrogeni). In tal modo, al sopraggiungere del climaterio, il calo degli ormoni sessuali sarà “tamponato” dagli ormoni vegetali. Naturalmente anche dopo l’insorgere della menopausa si può iniziare ad assumere fitoestrogeni, ma i benefici sono comunque proporzionali alla costanza della terapia e al suo protrarsi nel tempo.
PER CHI SONO INDICATI
I fitoestrogeni possono sostituirsi alla terapia con ormoni sintetici nel caso questi ultimi presentassero rischi per la salute della donna. Gli ormoni naturali sono pertanto indicati alle donne che hanno subito un intervento al seno, con problemi ditromboflebiti o che presentano fattori di rischio per gravi vasculopatie. In ogni caso, è importante consultare il proprio ginecologo di fiducia prima di intraprendere qualsiasi terapia sostitutiva. Le reazioni alla menopausa sono infatti estremamente soggettive e solo approfonditi esami clinici possono valutare correttamente i rischi ed i vantaggi dell’assunzione di ormoni, siano essi naturali o sintetici.