Con ormoni ‘corretti’ zero rischi di cancro al seno in menopausa
Contro i sintomi della menopausa, terapia ormonale sostitutiva si’ ma ‘corretta’. Abbinando agli estrogeni il farmaco antitumorale tamoxifene, infatti, e’ possibile mantenere i benefici dell’ormone riducendo a zero il rischio (comunque minimo) di cancro al seno. Non solo, ‘mixando’ i due medicinali si cancellerebbero anche le insidie (altrettanto rare) del tamoxifene: flebiti e tumore all’utero. Parola del professor Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, che lancia un appello alle italiane in menopausa: ”Accorrete in 8.500 e aiutateci a confermare questa nostra teoria, gia’ supportata da numerose evidenze scientifiche”. ”La terapia ormonale sostitutiva – ha spiegato Veronesi- ha dimostrato di riuscire a eliminare i sintomi della menopausa, ritardando l’invecchiamento e riducendo i rischi di malattie cardiovascolari e scheletriche (osteoporosi)”. Tuttavia, tra gli effetti collaterali ”va sottolineato un lieve aumento del pericolo di tumore al seno”.
Un incremento ”minimo – ha assicurato il professor Piero Sismondi, direttore della cattedra di Ginecologia oncologica dell’universita’ di Torino – perche’ assumendo estrogeni il rischio di cancro della mammella aumenta del 10% per ogni anno di trattamento, mantenendosi comunque inferiore a quello di ogni donna prima della menopausa”. Ma poiche’, nonostante l’incoraggiamento degli esperti, le donne italiane sono tra le piu’ refrattarie d’Europa a ricorrere agli estrogeni sostitutivi (oggi sono al penultimo posto, un milione circa), ha ripreso Veronesi, ”abbiamo pensato di dimostrare loro che e’ possibile abbattere ogni rischio, confermando, sui grandi numeri, quello che gia’ e’ stato provato su casistiche ridotte”.