Gli italiani per il loro tempo libero preferiscono stare a tavola oppure andare in palestra. E’ quanto emerge da un’ indagine Censis-Fipe. La spesa per il settore alimentare fuori casa ha raggiunto un fatturato di 40 miliardi di euro, mentre fitness ed estetica sono a 10,3 miliardi di euro.

Benessere, fitness e mangiare fuori: Sono queste le priorità degli italiani per impiegare il loro tempo libero.

fare-sportE’ quanto emerge da una ricerca Censis-Fipe presentata in occasione dell’Assemblea generale della Fipe-Confcommercio in cui si legge che “insieme questi due segmenti – Fitness e Wellness e Consumi alimentari fuori casa – danno vita al’86,2% del fatturato generato dal settore nel suo complesso e assorbono secondo alcune stime circa 400 mila addetti”.
Benessere e tavola rappresentano, secondo la ricerca, lo zoccolo duro dell’Economia del tempo libero, i consumi irrinunciabili degli italiani. I prodotti e i servizi per il tempo libero hanno un impatto sull’economia reale che è tutt’altro che trascurabile, afferma il rapporto: il valore aggiunto attivato dal tempo libero nel 2003 ha raggiunto nel complesso i 114,2 miliardi di euro.In Italia, si legge sulla ricerca, lo “stare bene a tavola” ha contenuti e significati diversi: è elevata la componente conviviale ed i risvolti che ne derivano in termini di soddisfacimento del proprio bisogno di socialità.
Il cibo è sinonimo di piacere, quindi di gratificazione personale e rientra in quel ‘viver bene’ perseguito con così tanta costanza.Per quanto riguarda il segmento del Finess-Wellness: 20mila strutture per un fatturato complessivo di oltre 10 miliardi di euro e un bacino clientelare di 18 milioni di persone.
La spesa che riguarda il mondo dei consumi alimentari fuori casa registra un fatturato di 40 miliardi di euro, mentre il segmento del fitness e dell’estetica si farma ‘solo’ a quota 10,3 miliardi di euro.
A seguire l’Enoturismo (fatturato da 2 miliardi di euro), Bingo (1,5 miliardi), Factory outlet, casinò, terme, parchi di divertimento e circuiti del golf che insieme rappresentano ilo 3% del fatturato del tempo libero