Bere troppa acqua durante una gara atletica di fondo, ad esempio una maratona, può causare gravi danni all’organismo, esattamente come bere troppa poca acqua. Lo svela uno studio pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine. Secondo Tom Derderian, autore di un libro sulla storia della antica e prestigiosa Maratona di Boston, i maratoneti erano in passato una sorta di piloti collaudatori del corpo umano, che spingevano ai limiti correndo come nessuno aveva corso fino a quel momento. Attualmente, la maratona è uno sport ragionevolmente sicuro con meno di 1 decesso ogni 50.000 partecipanti. Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, nel caso della maratona i decessi non sono riconducibili esclusivamente a cause cardiovascolari: anche condizioni come la rabdomiolisi e altre patologie legate all’idratazione giocano un ruolo importante. Benjamin Levine, cardiologo dell’University of Texas Southwestern Medical Center e Paul Thompson, direttore del Preventive Cardiology Program, Division of Preventive Cardiology dell’Hartford Hospital del Connecticut, autori dello studio, hanno scoperto che i maratoneti che bevono troppa acqua durante una corsa corrono il rischio di sviluppare iponatremia, una condizione caratterizzata dalla carenza di sodio nell’organismo che può causare danni quali apatia, disorientamento, convulsioni e crisi respiratorie. Il rischio però sarebbe minore per gli atleti professionisti, spiega Levine: ”I maratoneti che vanno a velocità elevate per vincere le gare hanno anche meno tempo per bere durante il percorso. Invece chi partecipa alle gare con spirito non competitivo tende a fermarsi ad ogni punto di ristoro lungo il percorso e a bere grandi quantità d’acqua. Questo, nel corso di una gara che dura delle ore, li porta a ‘diluire’ se stessi”. Le più popolari bevande energetiche usate dagli sportivi inoltre non sempre hanno percentuali di sodio sufficienti a reintegrare la perdita di minerali subita nel corso di uno sforzo prolungato. Anche un recente studio del Children’s Hospital di Boston, pubblicato sempre dal NEJM, ha analizzato la concentrazione di sodio nel sangue di maratoneti prima e dopo la gara per individuare i fattori di rischio di iponatremia: ”I ricercatori hanno scoperto che un sorprendentemente alto numero di atleti aumenta di peso durante le corse e ha una concentrazione di sodio nel sangue estremamente bassa, in alcuni casi pericolosamente bassa”, spiega Levine. Il cardiologo consiglia di reintegrare il livello di sodio nel sangue consumando piccoli snack salati durante le gare.