Non chiamiamola dieta oppure ripeschiamone l’origine greca, dìaita, cioè “vivere in salute”: è il solo modo per comprendere il libro sull’alimentazione più scientifico di sempre: “La dieta Smartfood”.
Perché qui non si parla proprio dell’ultimo regime dimagrante in circolazione, bensì di un modo di vivere sano, studiato e approvato dall’Istituto europeo di oncologia, che l’ha benedetto con una vera e propria certificazione scientifica. Anche perché questo volume è frutto di una lunga ricerca, tuttora in corso, da parte proprio del proogetto Smartfood dello Ieo di Milano. Un atteggiamento che, finalmente,spazza via tutti i dubbi, le dicerie, le leggende metropolitane e dona un percorso creato non soltanto per perdere i chili di troppo (un effetto collaterale non disprezzabile), ma soprattutto per prevenire tumori e malattie cardiovascolari.
Alimenti dieta smartfood
Un determinato alimento, prima ancora di essere una medicina per il nostro corpo, è un cibo e il nostro rapporto con il cibo è un piacere legato a molte emozioni. Proprio per questo la dieta smartfood non è un regime alimentare comunemente inteso e neppure un rigido programma medico di prevenzione. È anche questo, volendo, ma è soprattutto un modo di nutrirsi per tutta la vita. Quindi, Smartfood è come un inno alla libertà: noi ti forniamo delle informazioni scientifiche, provate, confermate dalle attuali conoscenze. Tu hai la libertà di adattarle alle tue esigenze. Qui nessuno dirà di non mangiare più carne o di non bere latte o di ingurgitare mille litri di strane tisane. Ma neppure di rimpinzarsi fino alla nausea con qualcuno dei nostri Smartfood. Questi ultimi due termini indicano due discipline rigorosamente scientifiche, che studiano da un lato come i geni influiscano sul modo in cui l’organismo assimila i nutrienti e, dall’altro, come alcune sostanze riescano a influenzare il funzionamento dei nostri geni, a modificare in qualche modo il manuale di istruzioni racchiuso nel cuore delle cellule. Fantascienza? Mica tanto. Piuttosto un’arma formidabile che diventerà presto la miglior medicina del futuro, via via che si amplieranno le conoscenze.
Che l’alimentazione abbia un grosso peso sullo stato di salute di un individuo si sa da tempo. Ciò che si comincia a conoscere, da poco è che il cibo ha un dialogo molto stretto con i nostri geni. Per dirla ancor più chiaramente: si sa che se mangi troppo e male ingrassi. E se ingrassi aumenti il rischio di un certo numero di malattie, da quelle cardiocircolatorie a quelle del metabolismo e così via. Ma la scienza, oggi, ci ha rivelato un aspetto che non avevamo previsto: il rapporto è molto più profondo di quel che si credeva. Non è soltanto una questione di quantità di calorie, di adipe o di colesterolo. Alcuni cibi sono in grado di cambiare le carte in tavola, di modificare addirittura la familiarità verso certe malattie. Ci sono sostanze, insomma, che possono fare la differenza. Non basta chiedersi quanto mangiare, ma soprattutto che cosa mangiare. Ciò che mangiamo, insomma può influenzare il Dna. Ma non ci è sempre stato detto che il Dna è quello e basta, che non c’è nulla che lo può cambiare? È vero, ma fino a un certo punto. Il Dna è una sequenza di geni determinata: quella è e nell’uomo non si può cambiare. Il Dna però non si esprime ovunque allo stesso modo: in una determinata cellula si esprimono geni che non si esprimono in un’altra. Le cellule della pelle e quelle del fegato, per esempio, posseggono il medesimo Dna, ma nella pelle si esprimeranno solo alcuni di questi geni, mentre nel fegato altri ancora. Altrimenti avremmo cellule che fanno tutte la medesima cosa e non saremmo ciò che siamo.