Alla lunga lista delle cattive conseguenze delle “bionde” se ne aggiunge un’altra. Pare che la colpa dell’acne nelle donne adulte sia da attribuire alle sigarette. Vi è una stretta correlazione infatti tra tabagismo e una forma clinica peculiare di acne caratterizzata da cisti e microcisti del volto in assenza di fenomeni infiammatori; questo tipo di acne è stata osservata prevalentemente in pazienti di sesso femminile e di età adulta. Questo è quanto è emerso in una ricerca condotta da Bruno Capitanio, dermatologo dell’Istituto San Gallicano e responsabile dell’ambulatorio di dermatologia pediatrica.

“L’acne è una dermatosi multifattoriale – spiega Capitanio – che può presentarsi sotto diverse forme cliniche (acne comedonica, polimorfa, conglobata, ecc). Nonostante esistano pochi studi sulla possibile associazione tra acne e fumo di sigaretta, nella nostra pratica clinica abbiamo potuto osservare una stretta correlazione tra il vizio del fumo e una forma clinica peculiare di acne.
L’associazione – continua Bruno Capitanio – tra questa forma di acne e il tabagismo potrebbe essere legata alle alterazioni del microcircolo e della sintesi del collagene, e alla deficienza relativa di antiossidanti che potrebbe contribuire all’alterazione della composizione del sebo. Per caratterizzare meglio questa segnalazione, e di verificare se lo stress ossidativo indotto dal fumo di sigaretta possa giocare un ruolo nell’induzione di questa patologia, abbiamo voluto valutare i livelli di squalene, colesterolo, squalene perossido, e vitamina E in un gruppo di pazienti affette da acne rispetto a donne sane fumatrici e non fumatrici. I dati dello studio hanno mostrato un aumento nel grado di perossidazione del sebo parallelamente a una diminuzione di vitamina E nei soggetti affetti da acne, rispetto ai soggetti di controllo particolarmente marcato nelle pazienti fumatrici”.