Stalking
LO STALKING E’ UN FENOMENO MOLTO DIFFUSO, MA DI CUI SI SENTE PARLARE TROPPO POCO: FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.
Stalking” è ancora una parola sconosciuta a molte donne, che però ne hanno sperimentato gli effetti concreti sulla pelle. Tecnicamente, vanno sotto questo nome tutti quei comportamenti fastidiosi ed insistenti, spinti sino alla molestia, tenuti da un individuo ai danni di un altro e protratti nel tempo. Questi atteggiamenti possono comprendere insulti, minacce, pedinamenti, telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, proposte indesiderate ed ogni altro tipo di gesto disturbante col quale lo stalker cerca di instaurare a tutti i costi un contatto con l’altra persona, contro la sua volontà, giungendo così a influenzare profondamente la sua vita.
Stalking: Vittime e persecutori
Secondo le stime, ben una donna su cinque nel corso della sua esistenza è costretta ad affrontare fenomeni di stalking. Le vittime principali sono ragazze e donne tra i 35 e il 45 anni; nella maggior parte dei casi, il persecutore è uno spasimante o un ex che non si rassegna alla fine del rapporto, non di rado terminato proprio a causa del suo atteggiamento fisicamente e/o verbalmente aggressivo, se non violento. Tra gli obiettivi preferiti dagli stalker rientrano anche i “professionisti dell’aiuto”, ossia tutti coloro che, per lavoro, forniscono supporto e cura (infermieri, medici, psicologi…), e che sono dunque più soggetti ad incontrare persone psicologicamente instabili
Stalking: No al silenzio!
Purtroppo accade spesso che la vittima dello stalking, spaventata e sotto stress, non abbia il coraggio di parlare della sua condizione per timore di aggravarla o perché si sente in qualche modo colpevole. La situazione è peggiorata dal fatto che in Italia il fenomeno è ancora socialmente sottovalutato. Questo silenzio, però, non fa altro che proteggere lo stalker, che andrebbe invece denunciato quanto prima alle forze dell’ordine. Le sue azioni, infatti, incidono su tutti gli aspetti dell’esistenza della vittima (lavoro, famiglia, relazioni sentimentali…) e provocano in lei uno stato d’ansia che può prolungarsi anche oltre la fine dei comportamenti assillanti.
Cosa dice la legge
Purtroppo, a differenza del Canada, degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei, in Italia ancora non esiste una legge vera e propria contro lo stalking. Al momento, per condannare i gesti e gli atteggiamenti del persecutore vengono citati articoli del codice penale quale il 594 (ingiuria), il 660 (molestia o disturbo alle persone) e il 610 (violenza privata). Qualcosa, per fortuna, sta cambiando: lo scorso giugno è stato approvato un disegno di legge per configurare lo stalking come un vero e proprio reato.
Vittima dello stalking? Ecco cosa puoi fare
Innanzitutto, non sottovalutare mai il problema e non farti prendere dal panico. Cerca di comprendere le sue reali dimensioni: in questo modo potrai affrontarlo meglio. Ricorda poi che lo stalker è una persona in cerca di attenzioni: se ti mostri disponibile o comprensiva, finirà per pensare che il suo comportamento abbia dato frutti e dunque si sentirà incoraggiato a proseguire. Anche se provi pena o sensi di colpa nei suoi confronti, respingilo comunque, in modo chiaro, e non alimentare in alcun modo le sue false speranze.
Inoltre, non ostinarti a frequentare i soliti posti, perché in questo modo faciliterai le molestie, e non tentare di interporre mediatori tra te e lo stalker: spesso, così facendo, si finisce solo per peggiorare la situazione. In questi casi, infatti, il maggior aiuto è fornito dalle forze dell’ordine, piuttosto che da amici e parenti.