”Le protesi al silicone per il seno sono garantite tutta la vita. Se si rompono, è solo un difetto di ‘fabbrica’ e non perché siano invecchiate”. Lo afferma Carlo Alberto Pallaoro, chirurgo plastico, commentando il dato di un rapporto in mano alla Food and Drug Administration: fino al 75% delle protesi di silicone rischierebbe di rompersi a dieci anni dall’impianto obbligando chi le indossa a un nuovo intervento. Un comitato di esperti americani sta valutando la possibilità di riammettere in commercio queste protesi, al bando negli Usa dal ’92. ”Le protesi al silicone, quelle di terza generazione, introdotte dopo gli anni ’90, sono le migliori per qualità, morbidezza e tenuta”, spiega il chirurgo. E aggiunge: ”Sono sicurissime. Il silicone non fuoriesce perché sono formate da gel coesivo e la sostanza non va in circolo anche se il seno dovesse essere sottoposto a un trauma molto forte, un incidente stradale per esempio.
La protesi caso mai potrebbe cedere, scendere, ma questo dipende da come è stata impiantata e quindi dalla tecnica e dalle mani del chirurgo”. Ecco perché, sottolinea Pallaoro, ”è importante la scelta di un buon chirurgo estetico che abbia molta esperienza e che vi sappia consigliare”. Il consiglio dell’esperto alle donne che vogliono ‘rifarsi’ il seno è di ”non fidarsi di chi vi propone interventi chirurgici per ingrandire il seno a prezzi molto bassi. A far alzare il prezzo di una mastoplastica additiva, infatti, sono proprio le protesi che devono essere di buona qualità. Fatevi spiegare dal vostro chirurgo le caratteristiche della protesi che utilizzerà”. ”Una buona protesi – afferma Pallaoro – è garantita tutta la vita. Se la paziente dovesse avere problemi nei primi dieci anni dall’intervento, a causa di un difetto di costruzione, la casa produttrice seria non solo garantisce nuove protesi ma dà alla paziente un contributo in denaro per un nuovo intervento. In ogni caso la paziente dovrà sottoporsi ogni anno ad una ecografia al seno per un controllo accurato”.