In spiaggia con un seno tutto nuovo, piu’ florido e sodo. Ma senza esagerare: le misure da maggiorate piacciono sempre meno. Un topless da fare invidia sembra l’obiettivo delle italiane che, sempre piu’, ricorrono al bisturi soprattutto per avere un seno piu’ grande. Un intervento che ha conosciuto un vero e proprio boom nell’ultimo anno con un aumento del 42%, concentrato soprattutto nei mesi che precedono le vacanze estive e, anche se in misura minore, quelle invernali per le donne che scelgono i tropici. Il consiglio degli specialisti e’, comunque, di programmare l’intervento per tempo. La tintarella e’ controindicata: vietato esporre al sole le cicatrici per almeno sei settimane. Il sole interferisce con il processo di cicatrizzazione e puo’ lasciare brutti segni sulla pelle. ”La maggioranza delle donne che richiedono una mastoplastica additiva, questo il termine tecnico del ‘ritocco’, ha tra i 25 e i 35 anni. Ma non mancano le ventenni”, spiega il chirurgo plastico milanese Ruben Oddenino che tra l’altro consiglia di sottoporsi all’intervento intorno ai 19-20 anni ”quando lo sviluppo corporeo e’ oramai completato”. Del resto, garantisce l’esperto, ”le protesi non mettono a rischio l’allattamento.

Anche se per le neo mamme e’ meglio sottoporsi all’operazione dopo lo svezzamento”, attendendo i tempi consigliati dal chirurgo. Le italiane, comunque, non si riconoscono piu’ nelle burrosi ‘maggiorate’ degli ultimi anni, ormai fuori moda. ”Le pazienti richiedono risultati ovviamente visibili e apprezzabili”, precisa Oddenino, ”ma rifiutano decisamente taglie troppo abbondanti, come la quarta o la quinta, che giudicano eccessivamente vistose e volgari”. Meglio allora passare dalla prima taglia alla terza, magari abbondante, che gratifica dal punto di vista psicologico senza risultare ‘eccessiva’. Le taglie piu’ ‘generose’ sono ancora preferite nel Sud Italia, dove rimane il mito della donna mediterranea e dunque prosperosa. La tecnologia, del resto, aiuta molto piu’ che in passato a ottenere risultati naturali. ”Le nuove protesi – dice l’esperto – donano al seno un aspetto meno artificiale o visibilmente rifatto. Si tratta di innesti che, pur mantenendo una base di silicone, sono composti da gel a due diverse densita’, che consente alla protesi stessa di assumere una forma conica, facilitando il riempimento dell’intera area sottoposta all’intervento.

Allo stesso modo e’ possibile realizzare seni piu’ tondeggianti al riparo da eventuali rischi di ‘cadute’ nel tempo”. Inoltre il chirurgo puo’ scegliere anche dove inserire il silicone per ottenere risultati migliori e piu’ adatti alla paziente e al tipo di attivita’ che svolge. In modo da evitare che il ‘ritocco’ sia troppo evidente in particolari situazioni. Mettiamo il caso, ad esempio, di una donna che pratica atletica leggera a livello agonistico, spiega il chirurgo. ”Non puo’ certo correre i cento metri con un seno eccessivamente mobile. Questo potrrebbe essere un buon motivo per inserire le protesi in sede retromuscolare anziche’ dietro la ghiandola”. Il taglio e’ invece molto importante per non lasciare cicatrici evidenti, soprattutto per chi lavora a seno scoperto (modelle, attrici, soubrette). ”In questo caso la protesi si inserisce attravero un taglio areolare o transascellare”.

Guida alla mastoplastica additiva | Aumento seno