Sollevamento chirurgico delle fasce muscolari ptosiche ed escissione della cute eccedente.

  • durata: 40 minuti di chirurgia, 6 ore di permanenza in clinica
  • medicazioni post chirurgiche: 3
  • ritorno alle nomali attività: 12 giorni
  • tecnica chirurgica: riposizionamento muscolare, eliminazione della cute in eccesso.
  • anestesia locale e sedazione
  • cicatrici: posizionate per la maggior parte tra i capelli, quindi invisibili. Le uniche esposte sono davanti al padiglione auricolare, si normalizzano in poche settimane fino a sbiadire e a confondersi con i tessuti circostanti.

Che cos’è il lifting delle guance
Le cosiddette guance “da bulldog” sono un difetto molto spesso congenito, e l’età peggiora la situazione. I tessuti delle guance, impoveriti dello strato lipidico sottostante, subiscono il richiamo gravitazionale a livello profondo. La muscolatura rilassata cede e rispetto alla sede originaria appare spostata verso il basso, trascinando anche la cute. Il Cheek lifting è l’intervento mirato a sollevare e rimodellare esattamente questa zona, prevenendo anche ulteriori cedimenti futuri. Se realizzato tempestivamente, il lifting delle guance armonizza i tratti del viso allontanando nel tempo la necessità di un intervento più radicale.

Che cosa si ottiene con il cheek lifting
Con il lifting delle guance vengono risollevate le strutture muscolari e cutanee della parte mediale del viso, perciò si riduce la piega nasolabiale e si definiscono i contorni dell’ovale. In particolare viene evidenziata maggiormente la linea mandibolare, a vantaggio di un aspetto più snello e giovane dell’intero viso. La pelle ritrova tonicità e anche gli zigomi appaiono più netti.

A chi è consigliato
Il lifting delle guance è l’intervento ideale per i pazienti che vogliono rimodellare e definire i contorni del viso e in particolare notano questi difetti:

  • rilassamento delle guance
  • ptosi dei muscoli e della cute del viso
  • contorno mandibolare non definito
  • eccesso di pelle
  • aspetto rugoso delle guance
  • solchi nasolabiali

Le fasi chirurgiche
Il sollevamento delle fasce muscolare avviene attraverso un’incisione condotta generalmente lungo il margine anteriore del padiglione auricolare. Il disegno dell’escissione chirurgica, la lunghezza e il suo orientamento possono variare a seconda del rimodellamento desiderato e della situazione iniziale del paziente. Dopo il riposizionamento in sede corretta dei muscoli, il chirurgo provvede al loro rassodamento effettuando opportune plicature e suture interne. Infine, il lifting termina con l’eliminazione della pelle in eccesso e la sutura per piani dei lembi cutanei. Con questo particolare metodo di sutura, la normale tensione delle parti viene ripartita dalla profondità alla superficie, in modo che l’allestimento della cicatrice sia corretto e non ne derivi un segno antiestetico. La parte viene quindi medicata e fasciata opportunamente per evitare un edema eccessivo.

I vantaggi della tecnica
Un tempo, per risollevare le guance e rimettere la cute in giusta tensione, l’intervento veniva limitato alla parte superficiale della cute. Solo apparentemente questo metodo può apparire più dolce, infatti, se alla trazione della pelle non corrisponde un’adeguata tensione muscolare, ben presto il lifiting (peraltro molto “artefatto”) viene vanificato dalle continue sollecitazioni mimiche.Con il Cheek lifting praticato presso la nostra struttura, si potrà invece contare su un rimodellamento più profondo e rispettoso della naturale armonia ed anatomia.

Le cicatrici
L’incisione prevista per la tecnica di lifting delle guance corre lungo la parte anteriore del padiglione auricolare e finisce tra i capelli. L’unica porzione in vista sarà dunque questa, comunque sottile e destinata in breve a sbiadire. In ogni caso, un peeling laser o un paio di sedute di Mosaic Surgery potranno normalizzare la situazione uniformando la pelle e rendendo la cicatrice appena percettibile.

I tempi di guarigione
Con il lifting delle guance, la normale vita di relazione può essere gradualmente ripresa in capo a pochi giorni, anche 5, a seconda della lunghezza dell’incisione effettuata. Una volta rimossi i punti, è bene non esporre la parte al sole per 40 giorni circa, e, per facilitare la normalizzazione dei tessuti, praticare una serie di massaggi linfodrenanti.

Gli interventi complementari e alternativi
Tra le prime zone del corpo ad accusare segni visibili di invecchiamento c’è il viso, e in particolare la parte mediale di esso. Guance flaccide con eccesso di pelle e contorno mandibolare non definito danno un’aria affaticata e priva di carattere anche ad una persona magari non vecchia. Il Cheek lifting è l’intervento principale in casi come questo, ma offre i migliori risultati se affiancato da alcune procedure che possono esaltarne gli esiti. Una di queste è la liposuzione del collo, nel caso in cui il paziente mostri anche un eccessivo accumulo adiposo nella zona: l’assottigliamento del viso dato dalla mini liposuzione e la compattezza donata dal lifting sono di ottimo impatto estetico; il viso sarà più slanciato, giovane e vivace. A questo tipo di lifting parziale è poi possibile affiancare il lifting del collo o della zona temporale, a seconda della localizzazione degli estetismi. Anche l’abbinamento con una blefaroplastica superiore e inferiore può esaltare il rinnovamento d’immagine con il minimo stress chirurgico. Infine, è raccomandabile eseguire alcune sedute di radiofrequenza bipolare per rassodare i tessuti prima e dopo l’intervento: in tal modo si preparerà la pelle e si manterranno i benefici più a lungo nel tempo.