Come suggerisce il termine stesso, lift significa sollevare i tegumenti (rivestimenti). L’intervento di lifting del viso, infatti, ha la funzione di riposizionare verso l’alto la pelle e il sistema mio-fasciale sottostante, che sono scivolati verso il basso, e di riadattarli alla struttura ossea e muscolare del cranio, eliminandone l’eccesso, più o meno come farebbe un sarto costretto a stringere un abito e la relativa sottoveste ad una persona dimagrita. L’invecchiamento provoca in genere un assottigliamento delle masse muscolari e un’atrofia del tessuto adiposo, con conseguente accumulo di pelle ai lati della bocca e nella parte mediale del collo. La cute stessa, inoltre, ha la tendenza a dilatarsi perché, a causa della mancanza progressiva di elasticità, ai normali movimenti non corrisponde più il normale ritorno dei tessuti, provocandone un eccesso. Il restringimento delle strutture craniche profonde, l’irreversibile assottigliamento e la diminuzione delle fibre elastiche cutanee, insieme al progressivo calo del tono dei muscoli superficiali, provocano quindi l’eccesso e la caduta della pelle e delle strutture fasciali muscolari ad essa sottostanti.
La cute, con l’invecchiamento si rilassa provocando tipicamente accumuli in quattro precisi distretti:
- regione cervicale intermedia
- area paramentoniera, dove si raccolgono pelle e platisma, deformano l’ovale del viso (guance da bulldog)
- solco naso-labiale
- regione malare (zigomi e porzione sotto agli occhi).
La chirurgia estetica del viso è in grado di correggere in maniera straordinaria il cedimento dei tessuti, riducendo o eliminando le pieghe ed i solchi ad esso conseguenti.
Oggi tutte le tecniche di face lift coinvolgono, oltre alla pelle, anche le strutture anatomiche sottostanti. Infatti, nella maggior parte dei casi, limitare il lifting del viso alla cute significa accorciare la durata del risultato, perché le fasce ed i muscoli ad essa internamente paralleli, se non riposizionati, concorrerebbero a riportarla in breve tempo nella medesima situazione di ptosi. Senza poi contare che una tensione importante, caricata direttamente sulla pelle, provoca inevitabilmente cicatrici di scadente qualità. È quindi indispensabile esercitare una trazione anche sui tessuti profondi e in particolare sulle strutture muscolo-fasciali del sottocutaneo.
Alla continua ricerca di risultati sempre più naturali e duraturi, sono state elaborate diverse varianti tecniche dell’intervento di lifting al viso, adatte quindi ad ogni specifico quadro clinico presentato.