Chirurgia estetica? Ben venga, ma se fatta con giudizio. Troppe volte infatti e’ – per ammissione degli stessi medici – ”Eccesivamente richiesta” e il chirurgo, prima di operare, deve diventare consigliere e psicologo. Nessuna esagerazione dunque, ma neppure troppe limitazioni. Basti pensare che in Italia i dati tendenziali del 2013 fanno registrare ben 45mila interventi di ringiovanimento delle palpebre ( in netta crescita rispetto al passato ) e 40mila di liposuzione e liposcultura. Il vero boom e’ stato pero’ per l’addominoplastica. Stabili rinoplastica ( 19mila ), protesi al seno ( 25mila ), lifting ( 13mila ), in lieve aumento la mastoplastica riduttiva ( 25mila interventi ). Chi ricorre alla chirurgia estetica? Soprattutto le donne ( il 90 per cento dei casi per rinoplastica, lifting e liposuzione ) e le persone che superano la fatidica soglia dei 50 anni, ma non mancano esempi di uomini che chiedono di rimodellare le palpebre gia’ a 35 – 40 anni.  In Italia si sottopongono annualmente a interventi di addominoplastica , piu’ o meno impegnativi, circa 20mila persone, il 68 per cento donne e il 32 per cento uomini. Sono invece il doppio e quasi tutte donne ( 92 per cento ) quelle che fanno ricorso a liposuzione o liposcultura per rimodellare fianchi, addome, cosce e natiche. ”Un’innovazione in questo settore è rappresentata dalla liposuzione tumescente. Una tecnica che da’ risultati ottimi’. Per quanto riguarda il seno c’e’ l’imbarazzo della scelta. Si puo’ scegliere tra una cinquantina di protesi; a goccia, a pera, a sfera, grandi, piccole, distanziate, ravvicinate. Ormai il chirurgo indica i seni giusti anche secondo un rapporto di calcolo tra base e altezza della ghiandola mammaria rispetto al torace.