Naso aquilino

È ben visibile di profilo perché la parte dismorfia del naso aquilino è il dorso osseo e, in parte, cartilagineo. Un naso aquilino diventa un difetto quando il gibbo è decisamente troppo evidente, e quando non si armonizza con dolcezza in tratti di un viso femminile. Un leggero gibbo, invece, ben si adatta ad un naso maschile.

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Intervento per correggere il naso aquilino

Rinoplastica chiusa: correzione chirurgica “a cielo coperto” della piramide nasale ed eventualmente del setto (rinosettoplastica).

  • durata: 30 minuti di chirurgia, 6 ore di permanenza in clinica
  • medicazioni post chirurgiche: 3
  • ritorno alle normali attività: 12 giorni
  • tecnica chirurgica: asportazione di porzioni cartilaginee, mucose ed ossee dalla piramide nasale ed eventualmente dal setto.
  • anestesia locale con somministrazione di vasocostrittori e sedazione endovenosa
  • cicatrici: assolutamente invisibili perché le incisioni avvengono all’interno delle narici.

La chirurgia del naso aquilino è la rinoplastica più frequentemente eseguita in Italia. Risulta interessante prendere atto che la procedura di rinoplastica cambia anche in relazione dell’area geografica o meglio in relazione all’etnia più frequente. Ad esempio nei paesi africani è comune il naso largo con la punta grossa ma il naso aquilino è praticamente inesistente.

In Italia gli inestetismi più frequenti sono il naso aquilino, il naso lungo e la punto del naso eccessivamente prominente.

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