La cicatrizzazione è il processo biologico compiuto dal corpo per “riparare” un trauma e può riguardare tutte le strutture del corpo umano: pelle, ossa, tendini, nervi.
Mentre per le cicatrici sottocutanee non restano segni visibili dell’avvenuta guarigione, per tutte le ferite superficiali della pelle, che siano di origine chirurgica, traumatica o patologica, la traccia indelebile è la cicatrice, una porzione di tessuto diverso come aspetto dal tessuto sano, perché non ne possiede tutti gli elementi, come annessi cutanei,peli, e melanina.
La durata del processo di cicatrizzazione varia molto a seconda del tipo di ferita, che sia cioè provocata da un atto chirurgico e suturata o sia frutto di un trauma, un’ustione, una malattia…
In genere, comunque, già dopo poche ore dal trauma i fibroblasti hanno prodotto nuovo collagene e l’inizio di nuovi piccoli vasi sanguigni. Queste strutture sono ancora deboli e la ferita appare gonfia e arrossata. I processi di riparazione cellulare avvengono al di sotto di una crosta che cadrà spontaneamente. Una ferita generalmente si considera “chiusa” dopo un mese circa dal suo evento, quando cioè il tessuto mancante stabilizza la sua rigenerazione. È questo il periodo in cui si forma la cicatrice, ma solo dopo oltre un anno la cicatrice mostrerà il suo aspetto definitivo.
Oggi, per trattare con efficacia gli esiti cicatriziali, esiste una rivoluzionaria tecnica sviluppata grazie all’ideazione di uno strumento microchirurgico di chirurgia estetica, il Trilix, che può asportare piccole porzioni di tessuto, rimuovendo progressivamente la cicatrice e sostituendola con derma sano.
Questa procedura è adatta per la rimozione di cicatrici sottili, non più larghe di 5 mm, oppure di cicatrici circolari infossate o rilevate, come le cicatrici acne.
Negli altri casi, il chirurgo potrà consigliare prima di ridurre chirurgicamente la cicatrice per renderla idonea al trattamento di Mosaic Surgery.
Non bisogna dimenticare, poi, che l’ampiezza della cicatrice molto spesso è dovuta alla posizione, ovvero se si trova continuamente sollecitata dai movimenti del corpo, con il tempo la cicatrice aumenterà di dimensione. In queste circostanze la riduzione verrà praticata studiando una nuova localizzazione della cicatrice, in modo che non subisca ulteriori trazioni che, tra l’altro, possono costituire un ostacolo alla normale motilità, visto che la pelle “tira” e provoca fastidio.
Inoltre spesso nelle ferite da trauma il processo di guarigione non è omogeneo, perciò ci possono essere punti in cui le tensioni sono differenti. La riduzione chirurgica delle cicatrici riporta una omogenea distribuzione della tensione.