Sono oltre 12 milioni gli italiani – uomini e donne – che soffrono di qualche tipo di calvizie e non hanno una ricrescita dei capelli normale.

La calvizie è caratterizzata dal fatto che è “inscritto” nel DNA del soggetto e viene trasmesso attraverso il legame di parentela. Molto spesso la sua presenza è accompagnata da un aumento della secrezione sebacea e da una secchezza della pelle del cuoio capelluto che si dentifica in lamelle che danno origine alla forfora (fenomeno che prende il nome di desquamazione furfurea).

Come si manifesta l’alopecia androgenetica?

L’alopecia androgenetica è progressiva e si manifesta inizialmente con un diradamento che inizia nella zona sopra la fronte e sulla sommità della testa e poi coinvolge tutto il cuoio capelluto ad eccezione della zona della nuca e delle tempie. Per descrivere questa progressione c’è una “tabella” usata universalmente dai tricologi. Questa scala sviluppata da James Hamilton nel 1950 e successivamente perfezionata da Norwood negli anni ’70 è composta da sette livelli che fotografano il progressivo assottigliamento dei capelli dove per lo Stadio I viene descritta un’attaccatura iniziale sfuggente, mentre per lo Stadio VII viene delineata la quasi totale assenza . capelli e quindi calvizie conclamata.

L’azione del DHT (diidrotestosteroone) provoca una miniaturizzazione dei follicoli e dei capelli, che all’inizio non diminuiscono realmente di numero, ma diventano molto più sottili e la radice sempre più superficiale. La calvizie maschile si manifesta poi con un progressivo mutamento della pigmentazione dei capelli, all’interno del quale cessa anche la produzione di pigmenti (melanina), tanto che anche se esistono l’impressione è di un forte diradamento.

Notiamo progressivamente un accorciamento della fase di crescita, la fase anagen, che porta di conseguenza ad un accorciamento della lunghezza massima del capello e ad una forte caduta, confusa con il telogen effluvium, che è piuttosto una situazione temporanea.

La caduta massiccia, l’aspetto sottile e incolore dei capelli e l’incapacità di produrre capelli più lunghi dei capelli normali danno l’aspetto tipico di assottigliamento del cuoio capelluto, un sintomo della calvizie maschile.

Quello che è importante sapere è che l’alopecia androgenetica non consiste in una perdita di capelli effettiva, ma in una modifica sostanziale di essa. Sono i follicoli che nel tempo, sebbene rimangano attaccati al cuoio capelluto, si atrofizzano. I capelli, perdendo nutrimento, non crescono, perdono colore e struttura, diventano invisibili e alla fine cadono.

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