Arrivano le punturine per la salute dei capelli rivitalizzandoli: svolgono un’azione beauty globale per una capigliatura che sfida l’età, la secchezza e il diradamento. Pare che siano il segreto delle chiome fluenti ed evergreen di star non più giovanissime, come Julia Roberts; microiniezioni di un cocktail biostimolante. Ristrutturano il capello dalla radice alle punte, combattendo diradamento e secchezza dovuti a età, stress, squilibri ormonali (con la menopausa, cade l’effetto protettivo degli estrogeni su pelle e capelli), inquinanti ambientali. Senza contare le decolorazioni e i trattamenti chimici fatti dal parrucchiere e l’uso della piastra elettrica che fa pagare il “liscio perfetto”.
Come funzionano le punture per capelli
Svolgono una biostimolazione del cuoio capelluto, simile a quella che viene fatta sul viso per mantenere la pelle giovane e fresca: con un ago sottilissimo, identico a quello usato per filler e biorivitalizzazioni cutanee, si eseguono tante microinfiltrazioni, rapide e indolori, sul vertice della testa, nella regione temporale e tutt’intorno all’attaccatura dei capelli. Si inietta un complesso di attivi (restructuring hair booster) che agisce a livello del follicolo pilifero. La fiala racchiude acido ialuronico puro nella sua forma naturale, che veicola 5 aminoacidi (arginina, cisteina, glutammina, glicina e ornitina), sei vitamine del gruppo B e un sale minerale prezioso per la capigliatura: lo zinco. L’acido ialuronico idrata e contrasta l’aridità del cuoio capelluto; gli aminoacidi rappresentano i “mattoncini” della cheratina dura dei capelli; le vitamine del gruppo B ristrutturano tutto il fusto, a partire dal bulbo pilifero, Lo zinco è un catalizzatore enzimatico che riavvia la sintesi di cheratina. Inoltre, ha un’azione antiforfora e, liberando il cuoio capelluto dalle squamette, consente alle radici di ossigenarsi.
I risultati
Uno studio su 122 pazienti da cinque centri medici italiani ha rilevato che il nuovo booster iniettino rallenta la caduta dei capelli, li rinforza, reidrata e normalizza il cuoio capelluto nel 98,3% dei casi. In poche sedute, le chiome riacquistano forza, morbidezza e lucentezza. Le punturine non sono indicate nei casi di calvizie patologica (alopecia areata o cicatriziale). Si consigliano 5 o 6 sedute, a 20 giorni l’una dall’altra (costo: 150 euro l’una) .Rivalutato dalla moderna scienza tricologica, lo zinco è il protagonista anche dei nuovi integratori orali che contrastano la caduta dei capelli. Va sempre associato alla vitamina C e a quelle del gruppo B (soprattutto biotina e acido folico), agli aminoacidi (arginina e cisteina) e ad altri antiossidanti come il selenio. Le nuove formule apportano anche gli Omega 3 perché si è visto che migliorano la componente lipidica delle membrane cellulari del cuoio capelluto. Per il diradamento delle chiome tipico della menopausa, invece, sono efficaci gli integratori a base di Serenoa repens (pianta che contrasta l’aumento relativo degli ormoni androgeni, responsabili della caduta libera dei capelli), di isofiavoni di soia e di Omega 3 e 6 miscelati nelle giuste proporzioni. A seconda della formulazione, si assumono una o due compresse al giorno, per cicli di tre mesi.