In tutti i tempi il successo e la prestanza sono sempre stati abbinati alla giovinezza e da sempre l’uomo ha sognato di poter migliorare e ringiovanire il proprio aspetto fisico. Gli psicologi spiegano che il desiderio di apparire fisicamente prestanti, ma anche puliti, ben vestiti e adornati con vari accessori, è connesso con un bisogno inconscio di essere attraenti sul piano sessuale.
Del resto, nella nostra società, il successo è nelle mani di persone di piacevole apparenza, dotate di carisma o attraenti per qualche loro caratteristica.
Già tremila anni prima di Cristo, in Egitto, l’arte chirurgica a fini estetici era praticata con vera perizia, grazie, probabilmente alla profonda conoscenza dell’anatomia data dalla prassi dell’imbalsamazione. In un papiro del 1600 a.C., è descritto con chiarezza addirittura un vero e proprio peeling.
In India, dove l’amputazione del naso era una punizione frequente in casi di adulterio e per i prigionieri di guerra, vennero sviluppate tecniche chirurgiche di plastica per la ricostruzione utilizzando lembi cutanei prelevati dalla fronte o dalla guancia (2.100 a.C.). Intorno al 600 a.C. si trovano testimonianze di geniali tecniche per la ricostruzione di orecchi, mentre la medicina cinese si occupava della chirurgia estetica delle labbra. È però in Grecia nel V secolo a. C., con Ippocrate, padre della medicina, che l’arte chirurgica raggiungerà un livello che, per molti secoli, non fu più superato. A Roma, solo attorno al 30 a. C., Aulo Cornelio Celso, nella sua vasta opera enciclopedica descrive numerose tecniche per correggere l’estetica del viso.
Nel corso del Medio Evo, poi, anche la chirurgia attraversò un lungo periodo di oscurantismo, finendo relegata alle mani del cerusico o barbiere.
Dagli arabi provengono poi i primi segni di un rinnovato interesse nei confronti dell’estetica facciale: Albucacis, nato nei pressi di Cordoba, in Andalusia, descrive, verso la fine del primo millennio, un intervento di blefaroplastica eseguito con la cauterizzazione. E sono degli stessi anni testimonianze che tramandano dell’usanza di tatuare la cornea degli schiavi per renderli più interessanti.
Con il Rinascimento italiano emergono finalmente due grandi nomi: i Branca di Catania e il bolognese Tagliacozzi (1545-1599). Questi, celebre professore dell’università ben comprese l’importanza psicologica e sociologica della chirurgia plastica ed estetica: “Noi ripristiniamo, ripariamo e diamo lì’integrità a quelle parti del viso che la natura ci badato e il destino ci ha tolto, non tanto per la gioia della vista, ma per rasserenare gli spiriti ed aiutare la mente degli afflitti”. La tecnica ricostruttiva del Tagliacozzi è stata utilizzata fino a poco tempo fa ed è tutt’ora nota con il nome di “lembo italiano”.
Ilprimo vero intervento di chirurgia plastica, non meramente ricostruttiva, ma estetica dell’era moderna, è forse da attribuire al tedesco J. Dieffenbach, che nel 1845 realizza una rinoplastica. Il dr. Edwadr Ely nel 1881 esegue a New York la prima correzione di orecchie a sventola su un ragazzo di dodici anni.
Sei anni più tardi il dr. Orlando Roe pratica il primo intervento di rinoplastica per via endonasale,mentre, nel 1895, V. Czerny tenta la mastoplastica additiva con l’innesto di un lipoma.
Ma è nel ‘900 che la chirurgia estetica fa passi da gigante, con l’antesignana per eccellenza di questa moderna pratica, la francese Suzanne Noel, chirurgo plastico essa stessa, salottiera e femminista, che per prima ammise pubblicamente di essersi sottoposta a diverse plastiche facciali.
Ne “la chirurgie estétique: son role social”, pubblicato nel ’26, sottolinea l’importanza che l’apparenza fisica ha nello sviluppo della personalità. Illustrò quindi nuove tecniche di lifting della regione occipitale.
Da qui ad oggi le tecniche e le teorie si sono moltiplicate, mettendo a punto, negli anni, procedure sempre più affinate anche grazie all’introduzione di nuovi materiali, come il silicone per le protesi, e nuovi strumenti per procedure innovative, come la liposuzione.
Attualmente la chirurgia estetica è in continuo, produttivo fermento: in un pianeta sempre più popolato di anziani, il ruolo di questa branca chirurgica è quindi destinato a diventare sempre più importante, affinché l’umanità non sia solo più longeva, ma anche più soddisfatta di vivere a lungo.