La pancia è una bomba a orologeria per il nostro organismo. L’obesità addominale colpisce il 15-20% della popolazione adulta, in tutto 7,4 milioni di italiani, considerando gli oltre 37 milioni di connazionali compresi nella fascia d’eta’ che va da 18 a 65 anni. Ed e’ proprio questo tipo di obesita’, forse proprio la piu’ pericolosa per la salute, una delle caratteristiche di chi soffre di Sindrome plurimetabolica, una condizione clinica che si caratterizza per la presenza contemporanea di varie alterazioni metaboliche nello stesso paziente: appunto l’obesita’, l’intolleranza glucidica, ipertensione arteriosa.
A fare il punto su queste patologie è il Convegno su La Sindrome plurimetabolica, organizzato dall’INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano) in collaborazione con l’AME (Associazione Medici Endocrinologi), in corso oggi. L’obesita’ con l’aumento del grasso viscerale (che è presente nel 42% dei maschi e nel 33% delle femmine), ha un ruolo negativo e purtroppo determinante nello sviluppo del diabete, al contrario del grasso sottocutaneo il cui aumento non modifica l’incidenza del diabete. Stando ad alcuni studi epidemiologici, ad esempio, nelle popolazioni in cui l’obesità e’ endemica come negli Indiani Pima (prevalenza di obesita’ del 64% dei maschi e del 91% nelle femmine tra i 35-45 anni) o nei Nauru polinesiani (prevalenza di obesità dell’85% nei maschi e del 93% nelle femmine) la prevalenza del diabete è proporzionalmente elevata raggiungendo il 30-50% nei Pima e il 34% nei Nauru. In tutti i paesi europei la prevalenza di diabete nella popolazione obesa e’ di 2-3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale.
D’altra parte la durata dell’obesità costituisce un fattore di rischio di diabete, come osservato in molti studi:la persistenza di obesità per piu’ di 5 anni raddoppia il rischio di diabete nei confronti dei pazienti con una durata di obesita’ inferiore ai 5 anni. La presenza di familiarità diabetica (un genitore o un fratello) espone infatti l’obeso ad un maggiore rischio di 2-3 volte di divenire diabetico, sia durante la fase di incremento che di decremento ponderale. La prevenzione del diabete, soprattutto nei soggetti in sovrappeso, diverra’ cruciale nei prossimi decenni, in considerazione delle drammatiche previsioni sul vertiginoso aumento del diabete tipo 2 nella popolazione adulta. Entro il 2025 e’ infatti previsto un aumento del 27% della prevalenza di diabete e del 42% del numero dei diabetici nei paesi industrializzati, mentre nei paesi in via di sviluppo si attende un incremento di ben il 48% della prevalenza di diabete e del 170% del numero dei diabetici.