ANCONA – Cresce, sulle spiagge di tutta la riviera marchigiana, la presenza di massaggiatori abusivi. Confartigianato Estetica lancia l’allarme: si tratta di un fenomeno di anno in anno in crescita, ed è una attività che viola le disposizioni sanitarie in materia di massaggi e fa concorrenza illecita alle numerosissime estetiste della provincia di Ancona che esercitano la loro attività in locali idonei e con una specifica qualifica professionale.Un massaggio fatto da persone non qualificate, come spiega Michela Sampaolesi, responsabile di Confartigianato Estetica, può provocare seri danni, mentre le estetiste qualificate, per essere idonee alla professione, svolgono due anni di corsi di qualifica e uno di specializzazione.
Spiega la Sanpaolesi: “Ci vogliono, ed è un obbligo, lo studio, l’apprendimento, il saper lavorare. Dietro al massaggio c’è una preparazione di anni, una formazione costante sulle nuove tecniche, c’è persino un rituale che aiuta a rendere questo momento davvero benefico per chi vi si sottopone”.Per contrastare l’abusivismo, da sempre stato presente in questo settore, ma che oggi ha raggiunto dimensioni che Confartigianato definisce “preoccupanti”, Confartigianato Estetica ha promosso un Codice di autodisciplina che garantisce la durata e il costo dei trattamenti estetici, assicura la professionalità degli imprenditori e la correttezza nei rapporti con i clienti.
Al Codice di Autoregolamentazione possono aderire soltanto estetiste abilitate alla professione, dopo un iter formativo teorico-pratico di 3 anni, e soggetta per legge a autorizzazioni sanitarie e ai controlli delle autorità competenti. “Si tratta”, aggiunge Michela Sampaolesi, “di uno strumento per aiutare i consumatori a difendersi dai rischi di chi si spaccia per estetista senza averne i titoli, da chi truffa i clienti proponendo interventi miracolosi.