In Italia, l’emicrania colpisce 7 milioni di persone, di cui il 63% sono donne. Ma non é solo l’emicrania a dare alla testa: la cefalea prevede altre manifestazioni, le cui cause sono diverse, come diverse possono essere le soluzioni.

Arriva all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, a volte senza una logica spiegazione: una fitta alla testa ed il mondo sembra fermarsi. L’unico desiderio é che il tutto passi, ed in fretta, magari sdraiandosi al buio e cercando di fare una bella dormita. Per alcuni si tratta di un dolore passeggero, per altri invece un disturbo cronico che mina la qualità della vita ed invalida la sfera relazione e professionale.

Se é vero che con il mal di testa é difficile conviverci, é altrettanto vero che questo disturbo – specie se si manifesta con una certa periodicità ed in determinate situazioni – non deve essere sottovalutato: nel 10% dei casi, può essere sintomo di una malattia specifica. Cercare di curarsi da soli, autoprescrivendosi farmaci od abusando degli analgesici, può essere quindi controproducente e addirittura dannoso (il rischio é l’intossicazione chimica). Se il mal di testa compromette la vita di tutti i giorni, é opinabile rivolgersi ad uno specialista (una telefonata all’ospedale servirà a conoscere il centro per la diagnosi e la cura delle cefalee più vicino). Accertate le situazioni che scatenano il disturbo e le caratteristiche con le quali si manifesta, il medico potrà suggerire la terapia più indicata al singolo caso.

In Italia, la cefalea porta dal medico almeno 4 milioni di persone. Per molte di esse, il disturbo é debilitante al punto da influire pesantemente sui normali ritmi di vita.Chi soffre di mal di testa ricorrenti é limitato anche nei periodi di benessere: il timore che si prospetti una nuova crisi all’improvviso, lo porta a non prendere impegni irrimandabili, a non assumersi cariche professionali di responsabilità, ad aver paura di instaurare legami affettivi e relazionali.

UN DISTURBO PER OGNI ETÀ

A che età compare il primo mal di testa? Secondo le statistiche, il primo attacco avviene prima dei 15 anni nel 38% dei casi. Il disturbo non risparmia nemmeno i bambini: tra i sette ed i nove anni, tre su cento soffrono di emicrania. Diversamente vanno le cose per gli ultracinquantenni: solo il 4% soffre di mal di testa e – nel caso di episodi ricorrenti – é predisposta a guarire spontaneamente.

MAL DI TESTA – SAPERLO RICONOSCERE

Un mal di testa generico, in base alla causa, viene considerato innanzitutto primario o secondario:

Il disturbo primario insorge autonomamente, senza apparente causa diretta. È la modalità più frequente, e ad essa vengono ricondotti i tre tipi più comuni di cefalea: emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo.

Secondaria, invece, viene considerata una cefalea causata da altre patologie. In tal caso il mal di testa è solo un sintomo (a volte l’unico) e non una vera e propria malattia. È il caso ad esempio delle patologia a carico del sistema nervoso centrale (meningite, emorragia o ascesso cerebrale, lesione della fossa cranica posteriore) come della sinusite, dell’ipertensione e addirittura di carie.

LE CEFALEE PIÙ COMUNI

Emicrania
È decisamente la cefalea più diffusa, soprattutto tra le donne, con un rapporto maschi/femmine tra i 14 e i 45 anni di 1a 4. Le caratteristiche sono inconfondibili: un violento e improvviso dolore pulsante ad una tempia, che si irradia poi al naso, alla mandibola e all’occhio. L’attacco dura dai 30 minuti ai 2 giorni e può essere accompagnato da altri sintomi come nausea, vomito, dissenteria, ma soprattutto fotofobia e fonofobia (fastidio alla luce e ai rumori).Il dolore riguarda esclusivamente un emisfero. Nel 20% dei casi, circa 30 minuti prima dell’attacco si presentano sintomi neurologiciraccolti sotto il nome di aura: disturbi visivi, con la percezione di scotomi scintillanti (lampi di luce) o con riduzione del campo visivo, ma anche difficoltà nel linguaggio e nei movimenti, spesso accompagnata da parziale paresi di uno o più arti. L’emicrania con aura, nelle donne predisposte che fanno uso di anticoncezionali orali, aumenta notevolmente il rischio di ictus.

Cefalea tensiva
Molto meno debilitante dell’emicrania, la cefalea muscolo-tensiva si presenta come il classico cerchio alla testa, con un dolore sordo che cresce a poco a poco e può durare anche l’intera giornata (spesso, infatti, insorge nella prima mattina).
Può essere accompagnato, nelle forme più gravi, da nausea e fotofobia ed è causata principalmente da eccessiva tensione dell’apparato osteo-muscolare a livello del collo.

Cefalea a grappolo
Viene definita cefalea da “suicidio” per il carattere invalidante degli attacchi: sono fitte fortissime che partono dall’occhio, durano anche 30 minuti e si ripetono più volte durante il giorno e negli stessi orari nei giorni successivi. Fortunatamente solo l’1% degli affetti da mal di testa riferisce tale cefalea, di essi 8 su 10 sono uomini compresi tra i 35 e i 45 anni.

MAL DI TESTA: IL TUO NOME È DONNA

Come mai sono più le donne ad essee colpite da cefalea? La causa è da ricercare negli effetti degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili prodotti dalle ovaie nel periodo fertile. Questi ormoni, infatti, causano vasocostrizione e hanno un effetto “protettivo” rispetto alle cefalee. In soggetti predisposti, che magari presentanofamiliarità (casi nel proprio albero genealogico)per tale patologia, anche un minimo calo dei livelli ematici di estrogeni può essere il fattore scatenante. Ed è quello che accade nell’emicrania mestruale, che si verifica il giorno prima della mestruazione e che può continuare anche per 2-3 giorni, causata, probabilmente, da un calo degli estrogeni dopo un loro incremento. Viceversa, molte donne notano la scomparsa degli attacchi durante la gravidanza: non solo è sospeso il ciclo, e con esso le fluttuazioni ormonali, ma vengono prodotti moltissimi estrogeni. In menopausa si ha un effetto analogo, anche se a volte per osservarne i benefici occorre aspettare qualche tempo perchè l’organismo si abitui al nuovo ritmo biologico.

VOLETE EVITARLO? OCCHIO A QUESTE SITUAZIONI

Nei soggetti predisposti, i fattori scatenanti la cefalea possono essere i più disparati ed addirittura concomitanti.

  • Abitudini alimentari
    Particolarmente a rischio sono il vino rosso, la birra, alcuni tipi di formaggi (la mozzarella, la provola, il brie ecc.) e naturalmente insaccati, cioccolata, latte e derivati, legumi, crauti. La caffeina così come il fumo favoriscono la vasocostrizione: abusarne ottiene lo stesso effetto dolorifico che causa una vasodilatazione.
  • Stress
    Situazioni di grande stress, o di rilassamento dopo una forte tensione possono causare cefalee, soprattutto muscolo-tensive, ma anche forti emicranie (magari nel week-end) dovute alla vasodilatazione massiva durante il rilassamento.
  • Viaggi
    Lunghi viaggi, cambiamenti di abitudini, di altitudine, di fuso orario destabilizzano l’equilibro dei ritmi biologici favorendo l’insorgere del fenomeno.
  • Rapporto sessuale
    Si chiama cefalea “da coito”, colpisce esclusivamente gli uomini ed è riconducibile all’aumento generalizzato di pressione arteriosa che si accompagna inevitabilmente all’erezione e all’atto sessuale.

MAL DI TESTA – LA DIAGNOSI

Data la complessità delle manifestazioni e delle implicazioni che queste possono avere, il primo passo da fare se ci si ritrova nelle descrizioni dei sintomi sopraelencatiè recarsi dal medico.

Spesso è sufficiente una buona visita (più che molti esami) per diagnosticare un tipo di cefalea, ma per poterlo fare il medico ha bisogno di dati molto precisi che raccoglie durante l’anamnesi . La raccolta dei dati, infatti, non serve solo a chiarire da quanto si soffre del disturbo, come si manifesta, qual è l’entità del dolore e se ci sono eventuali sintomi correlati. Una sua parte fondamentale è, infatti, l’anamnesi familiare, che indaga nel passato clinico del paziente e della sua famiglia per mettere in evidenza eventuali ereditarietà. Il medico poi procede all’esame obbiettivo, cioè alla visita vera e propria, durante la quale prova la pressione arteriosa sistemica (al braccio) e controlla il flusso sanguigno che raggiunge il cranio tramite auscultazione dell’arteria carotide esterna (nel collo). Inoltre ausculterà e palperà tutti gli organi vitali, al fine di escludere altre patologie. Per quanto riguarda invece gli accertamenti diagnostici, lo specialista potrà prescrivere esami del sangue, una radiografia, la TAC o la risonanza magnetica.

MAL DI TESTA – COME COMBATTERLO

Farmaci “d’emergenza”

Analgesici
Sono i più diffusi anche se non sempre garantiscono un immediato benessere. Si utilizzano durante la crisi e fisiologicamente intervengono a livello delle prostaglandine, bloccandone la produzione o la diffusione che causa il dolore.

Triptani
Farmaci a base di triptani (di ultima generazione) sono molto efficaci in quanto sono agonisti per la serotonina, cioè compiono lo stesso lavoro di questo neuro-trasmettitore causando vasocostrizione e cessazione dello stimolo dolorifico

Ergotamina
Funziona sullo stesso principio dei triptani, cioè provocando vasocostrizione, soprattutto nell’arteria carotide esterna, ma presenta più effetti collaterali come formicolii alle estremità, nausea e vomito.

Farmaci per la prevenzione

  • Calcio-antagonisti
    Inibiscono l’azione del Calcio, uno ione che intracellularmente provoca contrazione e quindi prevengono il restringimento delle arterie.
  • beta-bloccanti
    Questo tipo di farmaci, largamente usato anche nelle patologie cardiache e nell’ipertensione, con diverse azioni, tra cui l’inibizione delle prostaglandine, previene la vasodilatazione e si è dimostrato utile nella terapia dell’emicrania.

LE TERAPIE ALTERNATIVE

Sono molte le terapie applicate per la cura del mal di testa: dall’omeopatia alla fitoterapia (i fiori di Bach, ad esempio, sono efficaci per le cefalee causate da stress e da particolari condizioni emotive), dall’agopuntura alla chiropratica (le manipolazioni avvengono in quest’ultimo caso sulla colonna cervicale), alle varie tecniche di rilassamento come il training autogeno, il bio-feedback, la musicoterapia.

In alcune circostanze può essere d’aiuto anche la psicoterpia. Spesso l’emicrania non ha solo cause organiche: se sospettiamo nella malattia una forte componente psicologica e psico-somatica un ciclo di sedute potrà aiutarci, se non a risolvere completamente il problema, almeno ad affrontarne le cause più profonde.