Considerata da sempre una patologia femminile, è invece in costante aumento tra gli uomini
A causa della preponderante incidenza nella popolazione femminile, l’anoressia nervosa è stata da sempre considerata una patologia riguardante esclusivamente le donne. Ma un recente studio sulla casistica ha evidenziato un notevole aumento delle forme maschili.
Mentre le donne si ammalano di questa patologia dai 15-16 ai 50 anni, l’età dell’uomo anoressico è in genere nella fascia 25-30 e, nella maggior parte dei casi, presenta un’anoressia alternata a fasi bulimiche. Ma se le manifestazioni del disturbo sono più o meno le stesse nei due sessi, sembrano essere invece diverse le cause all’origine del disturbo: teatro del disagio femminile è l’ambiente familiare con le sue conflittualità, negli uomini il disturbo parte da dentro e lavoro sul tema della relazione con il proprio corpo. Nell’uomo, quindi, come psicopatologia sottostante, c’è la netta prevalenza di nevrosi fobico ossessiva.
In genere, i soggetti di sesso maschile affetti da anoressia nervosa presentano una sintomatologia più grave rispetto a quelli di sesso femminile. Afflitti da maggiori preoccupazioni inerenti al cibo, al peso e all’alimentazione in genere, ricorrono a svariati sotterfugi per evitare di mangiare e spesso abusano di purganti. Sono più gravi anche i disturbi dello sviluppo psicosessuale e vi è una maggiore tendenza all’iperattività ed alla sintomatologia ossessiva. Più gravi sarebbero anche le alterazioni fisiologiche e gli squilibri elettrolitici, mentre all’amenorrea femminile corrisponderebbe la mancanza di potenza e di interesse sessuale.
PERCHÉ?
Sarebbe troppo facile giustificare il boom di anoressici alla crescente attenzione all’estetica dei maschi di oggi, sempre più vanitosi e “fissati” per la cura del fisico, la palestra, la sana alimentazione… “Affermare che ì disturbi del comportamento alimentare sono condizionati dagli ideali di bellezza diffusi dalle riviste e dal mondo della moda è un falso messaggio”, assicura Luigi Zappa, responsabile dell’Ambulatorio per i disturbi del comportamento alimentare dell’Ospedale San Gerardo di Monza e curatore del libro “Narciso a tavola. L’anoressia nervosa del maschio”. Continua: “La correlazione non è che casuale. L’anoressia è la malattia psichiatrica a più alto indice di mortalità, ma la percentuale di decessi per anoressia fra le modelle è enormemente inferiore alla percentuale di morti per questa patologia tra le non modelle “. E per avvalorare la sua tesi aggiunge che “Il fenomeno delle sante anoressiche del 1200 ci suggerisce un ‘altra possibile
interpretazione dei disturbi alimentari, legata ad un forte ideale di ascetismo ” e non ai prototipi delle mode da
passerella.
La variante “nervosa”
E’ il rifiuto a mantenere il proprio peso corporeo al di sopra del PESO MINIMO NORMALE, con un intenso timore di acquistare peso ed una alterazione della propria immagine corporea. Nel sesso femminile si aggiunge un ulteriore criterio: L’AMENORREA (cioè l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi).