CONVIVERE CON LA CELIACHIA: OGGI È POSSIBILE E SENZA TROPPE RINUNCE!

Celiachia, un termine che i più ignorano e che associano a chissà quale malattia. Ma la persona celiaca non è affatto malata: è semplicemente intollerante al glutine e – con un’adeguata alimentazione – può condurre una vita normale e senza troppe restrizioni.
La celiachia rappresenta la forma di intolleranza alimentare più diffusa: colpisce una persona su cento! L’oggetto di tale intolleranza è il glutine, una proteina contenuta nella maggior parte dei cereali (frumento, orzo, segale, avena, ecc.) e che – a contatto con l’intestino del soggetto intollerante – determina una reazione immunomediata con produzione di anticorpi e determinazione di un danno intestinale glutine-dipendente.

Celiachia: Chi è a rischio

La celiachia può colpire sia adulti che bambini e può ritrovarsi in più componenti della stessa famiglia, anche in forma lieve e silente. Nell’adulto la celiachia sembra interessare più frequentemente il sesso femminile e, sebbene possa esordire a qualsiasi età, la maggior parte dei pazienti viene diagnosticata tra i 30 ed i 40 anni.

Celiachia: Glutine non va

Se il celiaco assume glutine, il suo organismo non riceve più abbastanza nutrimento ed egli dimagrisce con conseguenze anche dolorose, che si riversano anche in maniera importante sul suo stato di salute. I sintomi variano dalla diarrea, accompagnata da dolore ed espansione addominale, alla perdita di appetito, al vomito, alla carenza di ferro, calcio, vitamine ed altre sostanze essenziali, fino ad arrivare a disturbi extraintestinali, come il diabete, la rarefazione ossea, alcune turbe del comportamento ed altro ancora.

In una persona celiaca, l’assunzione del glutine causa un malassorbimento dei cibi. Gli alimenti non assorbiti, rimanendo nell’intestino, richiamano acqua, per cui le feci risultano più abbondanti, sciolte e con aumentate quantità di grassi, proteine, zuccheri, ferro, calcio, ecc. La perdita di queste sostanze, così preziose per lo sviluppo e la sopravvivenza dell’individuo, provoca un drastico calo di peso e di forze e tutta una serie di sintomi (che possono anche non coinvolgere l’intestino), che non sempre sono ricollegabili alla celiachia. Oltre alle alterazioni intestinali, vi sono infatti anche altri sintomi che possono interessare vari organi, come la pelle, le isole che producono insulina (diabete), la tiroide, il sistema nervoso, ecc.: questi sono dovuti ad una specie di reazione immunitaria extra-intestinale in qualche modo collegata con il glutine.

Celiachia: Sintomi

In passato, la celiachia veniva considerata una malattia dell’infanzia, sospettata solo in presenza di sintomi particolari (diarrea, dimagrimento, addome globoso, anemia sideropenica). Oggi – appurato che non si tratta di “malattia” – vengono classificate forme atipiche di celiachia o con sintomi extraintestinali od associate a complicanze di tipo autoimmune a carico di organi ed apparati.

Effettuare una diagnosi il più precoce possibile è importante per impedire al celiaco di compromettere la propria salute attraverso un’alimentazione che a lui risulta dannosa: quella che contempla cibi a base di glutine.

Se si manifestano i sintomi sopra accennati, ci si può sottoporre ad un esame del sangue e successivamente ad un’analisi della mucosa intestinale per scoprire se si è affetti da celiachia. Le analisi del sangue consentono di individuare gli anticorpi antiglidina (AGA), antireticolina (ARA) e antiendomisio (EMA), caratteristici della celiachia. Per una diagnosi corretta, in presenza di positività di questi esami, è comunque indispensabile effettuare la biopsia prelevando un piccolissimo lembo di mucosa intestinale, attraverso un tubo endoscopico o deglutendo una piccola capsula metallica. Il lembo viene esaminato e se la sua superficie risulta piatta (cioè senza villi), si ha allora la prova definitiva che l’esaminato è celiaco.

Celiachia: Alimentazione controllata

I celiaci possono condurre una vita sana, equilibrata e serena, perchè la soluzione al loro problema è semplice e naturale: un’alimentazione priva di glutine. Una dieta aglutinata non è difficile da seguire anche se occorre prestare estrema attenzione anche alle minime tracce di glutine o alle minime quantità di sostanze “incriminate”, presenti negli alimenti come componenti secondari. Come regola generale, il consiglio è di astenersi dagli alimenti di cui non si conosca esattamente la composizione e di privilegiare riso, carne, pesce, verdure e legumi cucinati e conditi in modo semplice.

UN INVITO A CENA

Per la persona celiaca diventa un vero problema accettare un invito a pranzo od a cena. Se si è in confidenza con i padroni di casa, è più semplice dare delle disposizioni sulle pietanze che è possibile onorare; in caso contrario, invece,l’imbarazzo può frenare ogni spiegazione. Il consiglio è quello di essere chiari sin dall’inizio e di non sentirsi affatto in colpa od in dovere di giustificare la propria intolleranza al glutine. Se avete invece in programma un’uscita al ristorante od in pizzeria, privilegiate un posto che offra menù controllati per celiachi, Per un elenco di ristoratori di questo tipo, consultate il sito dell’Associazione Italia Celiachia (AIC), www.celiachia.it