Calorie a bada se il piatto è bene presentato
Il senso di sazietà arriva prima agli occhi e successivamente allo stomaco
A tavola gli occhi vogliono la loro parte. Lo deve tenere a mente chi pensa di iniziare una dieta, perché il senso di sazietà arriva più con gli occhi che con lo stomaco. Almeno a giudicare dai risultati di uno studio dell’università dell’Illinois a Urbana-Champaign e pubblicato sulla rivista Obesity Research, secondo il quale ha spiegato Alberto Oliverio, ordinario di Psicobiologia dell’università La Sapienza di Roma “fattori percettivi concreti come quelli offerti dalla vista hanno un’influenza sulle nostre scelte che è più forte di quella indotta da conoscenze astratte quali il valore nutritivo di un certo alimento”. Da qui l’importanza di mangiare lentamente “così da dare il tempo al nostro organismo di inviarci segnali di sazietà.”
Ma i ricercatori hanno dimostrato quanto l’importanza di stimoli visivi quali il modo in cui si presentano le porzioni, può influire enormemente sulla quantità di cibo ingerita ingannandoci sulla reale richiesta di calorie che il nostro organismo fa. I ricercatori se ne sono accorti offrendo un pranzo della durata di 20 minuti a base di zuppa a 54 individui. Però il pasto era ‘truccato’ per 27 di loro, che infatti mangiavano da piatti ‘senza fondo’, che venivano cioè continuamente riempiti di nascosto man mano che il loro contenuto era consumato dai commensali, con un sistema di tubicini. Il risultato è stato che alla fine coloro che non sapevano dell’inganno hanno mangiato il 73% in più degli altri 27 cui erano toccati in sorte piatti normali. L’illusione del piatto sempre pieno ha avuto più peso della loro pancia piena nel decidere quando smettere di mangiare, infatti il gruppo che ha mangiato dai piatti truccati neppure si è accorta della ‘frode’ alla propria linea e ha assorbito 113 calorie in più degli altri, dichiarando altresì di sentirsi sazio non più di coloro che hanno mangiato da piatti normali.
E’ bene, ha concluso Oliverio “che genitori e addetti alla ristorazione imparino a presentare le pietanze in modo che sfamino e soddisfino l’appetito della vista di figli e clientela rispettivamente, piuttosto che quello dello stomaco”.