Acne giovanile

È una patologia che insorge in età adolescenziale, compare generalmente in pubertà (fra gli 11 e i 13 anni) e raggiunge l’incidenza più alta fra i 15 e i 17 anni (il sesso maschile è colpito generalmente con frequenza maggiore rispetto a quello femminile).

Ci sono però casi in cui insorge più tardivamente, presentando la tendenza a recidivare (a ripresentarsi) anche dopo periodi di benessere.

Si manifesta con comedoni, aperto o chiusi, con papule, pustole, noduli, cisti e con fenomeni infiammatori del follicolo pilifero e della zona circostante a esso. L’ acne volgare interessa quindi le zone maggiormente ricche di ghiandole sebacee, come il volto, le spalle e le regioni anteriori e centrali del torace.

Generalmente tende a risolversi in modo spontaneo dopo i 20 anni di età (questo probabilmente è dovuto al fatto che il follicolo diventa meno suscettibile agli stimoli secretori dovuti alla presenza degli ormoni androgeni), è vero però che possono osservarsi casi in cui persiste (o addirittura insorge) dopo i 20-30 anni di età.

Le cause prime dell’acne volgare non sono note, ma si può senza dubbio evidenziare che alla sua formazione concorrono molti fattori fra cui una importante e fondamentale predisposizione genetica e un’alterazione delle risposte di’secrezione delle ghiandole alla stimolazione di ormoni androgeni. Potremmo in un certo senso suddividere gli eventi che portano alla formazione dell’acne in tre momenti fondamentali (tutti però legati da un’alterata risposta alla stimolazione attuata dagli ormoni – androgeni – del soggetto in causa); essi sono:

  • alterazione delle risposte dell’organismo agli stimoli prodotti dagli ormoni androgeni
  • aumentata produzione di sebo che si accumula a livello del follicolo pilifero
  • aumentata cheratinizzazione della parete esterna del follicolo pilifero, ovvero a un aumento della formazione di uno straterello rigido (a livello dello follicolo stesso) che favorisce il trattenimento di sebo e detriti cellulari;
  • formazione di manifestazioni di tipo infettivo per la presenza di batteri che vanno a colonizzare i follicoli piliferi stessi;
  •  il tutto porta di conseguenza alla formazione dei comedoni e dei processi infiammatoria esso legati.

Volendo essere meno schematici e più discorsivi, possiamo dire che durante la pubertà gli ormoni androgeni vanno normalmente a stimolare l’attività, e quindi la secrezione, delle ghiandole sebacee; nei soggetti con acne (che non presentano livelli ormonali più alti rispetto alla popolazione giovanile che non soffre di acne) vi è una risposta più intensa a questi stimoli. Questa risposta si traduce in una aumentata conversione a livello dello delle ghiandole sebacee (20 volte maggiore rispetto al normale) di testosterone (ormone) in diidrotestosterone (DHT) il quale è in grado di incrementare la sintesi dei lipidi (grassi) e quindi la formazione di sebo.

La maggiore quantità di grassi che si ha in questo soggetto porta inoltre alla formazione di un abbondante cheratinizzazione del follicolo che come abbiamo già detto favorisce la ritenzione del sebo nella struttura pilifera e di conseguenza favorisce anche l’instaurarsi di un processo infiammatorio dovuto al ristagno stesso di tutte queste secrezioni.

Tutto questo materiale (sebo, lipidi e batteri

Propionibacterium acnes o granulosum), che è bloccato a livello del follicolo pilifero, forma una specie di tappo per la fuoriuscita delle secrezioni stesse e porta quindi alla formazione di quella struttura che viene detta “comedone”.

Il comedone può a sua volta essere “chiuso” (si evidenzia come un “punto bianco”), se tutte le secrezioni si dispongono nel lume del follicolo pilosebaceo, oppure “aperto” ( si evidenzia come un “punto nero”), se le stesse secrezioni protrudono dal follicolo stesso. Come ultimo evento dell’acne si ha la distensione e quindi alla rottura delle pareti del follicolo stesso (dovuta alla presenza di troppo materiale al suo interno) che porta il sebo, la cheratina e i batteri verso il derma, e quindi vero l’alto, con la conseguente formazione di lesioni di tipo infiammatorio.

Quindi:

Androgeni

  • aumento della trasformazione del testosterone in DHT
  • aumento della produzione di lipidi
  • aumentata produzione di sebo e aumento della cheratinizzazione
  • ristagno di sebo, detriti e batteri
  • comedoni
  • infiammazione

Come abbiamo visto la lesione elementare dell’acne è quindi il comedone chiuso (si evidenzia visivamente come un punto biancastro rilevato di 1-2 mm di diametro) oppure aperto (si evidenzia visivamente come un punto non rilevato bruno-nerastro di 2-5 mm di diametro). Insieme ai comedoni, sulla cute si possono evidenziare inoltre papule, pustole, noduli, cisti o ascessi in numero e proporzione variabile. Possiamo dire che a seconda del tipo di efflorescenza che domina il quadro cutaneo si possono distinguere diversi tipi di acne.

  1. Acne comedonica: il quadro è dominato dalla presenza di comedoni aperti o chiusi rispetto alle altre manifestazioni cutanee.
  2. Acne papulosa: il quadro clinico è dominato dalla presenza di papule arrossate.
  3. Acne pustolosa: il quadro è dominato dalle pustole; se le papule si ritrovano mescolate alle pustole, il quadro clinico viene definito come acne papulo-pustolosa.
  4. Acne cistica: è una varietà piuttosto grave in cui il quadro cutaneo è rappresentato da noduli e papule.
  5. Acne conglobata: è una forma grave di acne, in cui le eruzioni sono formate da profonde chiazze di tipo infiammatorio.

Le zone del corpo che vengono colpite con più frequenza sono il volto in generale, le spalle, il dorso e la regione toracica anteriore centrale (zona sternale); in uno stesso soggetto possono essere colpite più zone del corpo.

Se le lesioni sono molto estese e se vi è la forte presenza di lesioni molto infettate, si viene a formare una variante dell’acne volgare che è detta acne conglobata. Essa risulta formata da ampi ascessi, che spesso si fondono fra loro lasciando sempre come esito delle cicatrici che tendono a retrarsi e quindi a deformare la cute, sfigurando il soggetto.

Anche l’acne volgare, non complicata, può però esitare in cicatrici, la cui gravità dipende, come è facilmente ipotizzabile, dalla profondità e dalla intensità delle lesioni stesse; generalmente i comedoni, le papule e le piccole pustole si risolvono senza lasciare cicatrici, mentre i noduli, le cisti e gli ascessi delle cicatrici che a volte risultano fortemente inestetiche e deturpanti la zona di cute interessata.

Acne infantum

È una varietà di acne, simile a quella volgare ma di minor durata e gravità, che insorge nei primi mesi di vita (verso i 3 mesi o comunque nei primi 2 anni). Le cause di questa varietà di acne sono pressoché identiche a quelle riportate per l’acne volgare; infatti è vero che le ghiandole sebacee dopo la nascita funzionano grazie alla presenza degli ormoni materni, ed inoltre tale stimolo perdura fino al 2°-3° anno di vita del bambino.

L’eruzione acneiforme si evidenzia con la presenza di pochi elementi comedonici soprattutto a livello delle guance, della fronte e del mento. Raramente può presentarsi con molte papule e con noduli, solo in tali casi si potrà avere come esito una cicatrice.

Acne indotta

Sotto questa denominazione rientrano tutte le varietà di acne che sono provocate da agenti fisici o chimici, per questo motivo non esiste una fascia di età maggiormente colpita da questo tipo di patologia.

I fattori responsabili dell’acne indotta da sostanze chimiche che si ritrovano generalmente nell’ambiente di lavoro (per esempio, soggetti che lavorano ai distributori di benzina, nei garage, nei ristoranti o che comunque possono venire in contatto con gasolio, nafta, olii lubrificanti o grassi utilizzati per friggere) sono gli idrocarburi aromatici (cloracne), gli olii lubrificanti, il petrolio grezzo ed i distillati del catrame. Altri fattori in causa nell’acne indotta sono i cosmetici, gli insulti traumatici, l’assunzione di farmaci come ad esempio i cortisonici.

L’acne indotta si manifesta con lesioni comedoniche e con la presenza di un leggero stato infiammatorio della cute. Tali lesioni sono distribuite in modo simmetrico al volto ed al collo solo nei casi in cui la sostanza chimica che ne è la causa è stata introdotta nell’organismo; sono invece localizzate in zone sparse quando l’agente fisico o chimico che ne è responsabile è venuto solamente a contatto con la cute.

Abbiamo precedentemente affermato che altre cause di acne indotta possono esseri i traumi (acne escoriata). L’ acne escoriata rappresenta il risultato di continue lesioni traumatiche indotte dal soggetto stesso al proprio volto. Si riscontra generalmente in ragazze giovani molto ansiose, con problemi di origine familiare, personale, oppure nelle ragazze con importanti problemi psichici. In questo caso le lesioni che si evidenziano (soprattutto al volto) sono delle vere e proprie escoriazioni (graffio ferite) più o meno profonde che spesso sono ricoperte da croste di sangue. Se tali lesioni sono molto profonde (fino al derma) allora come esito si avrà una cicatrice.

Le lesioni che ritroviamo nell’acne indotta tendono generalmente a scomparire nell’arco di settimane o mesi dal cessato contatto con la sostanza in causa. Riportiamo di seguito un piccolo elenco delle sostanze comedogeniche, ovvero di quelle sostanze che possono favorire la formazione dei comedoni.

  • Idrocarburi: soprattutto il penta e Fesa-dicloronaftaleina e i clorofenoli che vengono utilizzati per gli insetticidi ed erbicidi.
  • Oli lubrificanti.
  • Paraffine e derivati: schiume da barba o brillantine.
  • Catrami.
  • Cosmetici: nei saponi le sostanze che sono maggiormente responsabili sono i sali di acidi grassi, esaclorofene, carbanilidi, salicilanidi.
  • Farmaci: anticonvulsivanti, ioduri, bromuri, antitubercolari, vitamina B 12, vitamina D, corticosteroidi, testosterone.

Acne estiva

Colpisce generalmente durante la stagione estiva le donne fra i 20 e i 50 anni. Anche se si manifesta in estate questa varietà di acne non è correlata in alcun modo con l’esposizione al sole; si evidenzia (senza la presenza di comedoni) con delle papule arrossate soprattutto al volto, al collo, alle spalle e alla radice degli -arti superiori. L’eruzione cutanea dura generalmente per alcuni mesi.

Acne fulminane

È una varietà rara di acne, nota anche come ulcerativa acuta febbrile, di cui non si sa la causa, che colpisce generalmente i maschi verso i 20 anni e che si presenta con manifestazioni cutanee di tipo infiammatorio e sintomi che interessano le articolazioni e le ossa.

Si manifesta sempre in modo acuto, esplosivo con la presenza di lesioni ulcerate (solo raramente si ha la presenza delle classiche lesioni dell’acne come i comedoni, i noduli e le cisti) molto gravi a livello della cute (torace, dorso e spalle, solo raramente viene interessato il viso) e con febbre, dolori alle articolazioni (artralgie) ed ai muscoli (mialgie). Questa varietà di acne non compromette la vita del soggetto colpito, ma sicuramente esita nella formazione di cicatrici.